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L’Europa della crisi e i suoi cittadini

unione_europeaL’Europa bistrattata. L’Europa a due velocità. L’Europa dell’eccessiva austerità. E quella, infine, dei diktat rivolti ai Paesi poco virtuosi. Eppure resta un’Europa piuttosto amata dai cittadini, i quali si dicono fieri almeno nel 62% dei casi (lo scorso anno la percentuale si era attestata al 61). Certo, la crisi ha una sua rilevanza e gli stessi cittadini perdono fiducia nei confronti delle istituzioni, ma ciò si ripercuote più a danno dei governi nazionali che non in sede comunitaria. Il dato emerge dal consueto Eurobarometro, indagine promossa dalla Commissione europea e che coinvolge oltre 30 mila cittadini dell’Ue a 27.
Tutto cambia dinanzi ai discorsi economici. La fiducia nei confronti della moneta unica, infatti, registra risultati più negativi. Solo il 51% degli europei si dice favorevole all’euro contro il 42% degli scettici. La fetta rimanente si dichiara incerto. Chi però l’euro l’adotta già, non ha pareri tanto nefasti. Nei Paesi già appartenenti all’Eurozona, ad esempio, la quota si attesta al 62%, mentre la percentuale relativa alla fiducia nella moneta unica, tra i Paesi fuori dall’Euro, si attesta solo al 29%. La crescita dei “cittadini europei che sono fieri di esserlo” riguarda anche l’Italia: nel nostro Paese la percentuale è infatti aumentata del 7%, toccando il 52% contro il 45% dello scorso anno. Quello nostrano è il miglior progresso rilevato. Tuttavia è anche vero che nel Belpaese i pessimisti della moneta unica si attestano al 30% contro il 59% degli italiani che appoggiano la moneta. L’euroscetticismo è comunque un sentimento diffuso nel Vecchio Continente: coinvolge tanto le minoranze (che sfociano talvolta nel separatismo) quanto i cittadini delusi dalla mancate risposte di Bruxelles alla crisi economica e agli affari internazionali.
In Irlanda ci si sente un po’ meno europei, con la quota di appartenenza scesa di un punto percentuale (dal 69 al 68). Al ribasso anche in Spagna (dal 70 al 68), in Francia (dal 65 al 61) e in Germania (dal 74 al 73). Trend inverso per il Portogallo dove la percentuale è cresciuta dal 60 al 62%.
Gli italiani, in particolare, risultano i più pessimisti d’Europa per quanto riguarda la propria situazione economica, il tasso in Italia si attesta infatti al 93%. Il 25% degli italiani si dichiara fiducioso nei confronti dell’Unione europea. Dato disastroso, ma meno di quello relativo alla fiducia nei confronti del governo e del Parlamento: poco più del 10% degli italiani esprime la sua fiducia nei confronti delle istituzioni.

 

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