Auto e aerei blu, i tagli del governo
Il concetto è chiaro: tagliare la spesa pubblica laddove si ravvisano sprechi. E la stretta annunciata dal presidente del Consiglio, Enrico Letta, prende il via (neanche troppo a caso) dalle voci più “odiate”, mediaticamente parlando: le auto e gli aerei blu.
Si tratta di un taglio consistente, pari al 25% delle auto blu in servizio dalla presidenza del Consiglio, che passeranno così da 60 a 44. La seconda direttiva prevede la vendita di tre dei dieci aerei blu a servizio di Palazzo Chigi. I velivoli venduti saranno un Airbus 319 e due Falcon 900 per un risparmio totale di 50 milioni di euro. La cifra in questione, ha spiegato Letta, andrà a rimpinguare le casse della flotta antincendio della Protezione Civile. Si parla inoltre di una riduzione, in linea con gli anni recedenti, delle ore di volo degli aerei blu: si è passati dalle poco più di diecimila ore del 2010, alle circa ottomila del 2011, alle 5.952 del 2012, per scendere ancora nei primi mesi del 2013 a 2.464 ore di volo.
Giro di vite anche sulle missioni dei dipendenti della presidenza del Consiglio. Nella circolare di Palazzo Chigi, infatti, al fine di contenere i costi, si legge ad esempio che “nel caso di utilizzo del mezzo aereo si dovrà preferibilmente fare ricorso alla cassa economica anche per i voli transcontinentali superiori a cinque ore”. Le misure previste, comunque rilevanti, hanno in verità un impatto minimo rispetto alla consistenza della spesa pubblica che nel nostro Paese “pesa” per circa il 50% della ricchezza prodotta. Proprio nella giornata di lunedì, inoltre, Bankitalia nel supplemento Finanza pubblica, fabbisogno e debito ha reso noto che il debito delle Amministrazioni pubbliche, a giugno, è aumentato di 0,6 miliardi rispetto al mese precedente, raggiungendo i 2.075,1 miliardi (era a 2.074,7 miliardi nel mese di maggio).