Siria, Bonino: “Anche con l’ok dell’Onu, partecipazione Italia non automatica”
Se il Consiglio di Sicurezza dell’Onu autorizzasse all’attacco in Siria “non sarebbe automatico” per l’Italia “concedere le basi o intervenire”. Lo ha chiarito, parlando ai microfoni di Radio Anch’io, è stato il ministro degli Esteri Emma Bonino. Il via libera Onu, sottolinea però il titolare della Farnesina, “sarebbe uno scenario di legalità internazionale che dovrebbe perlomeno porre un serio dibattito in Parlamento”.
“Non devono esserci ambiguità o dubbi sulla posizione del governo: l’attacco sarebbe un ultimo episodio che si aggiunge a una catena di episodi efferati, e non solo del regime. Ma in ogni caso implica una condanna senza mezzi termini”, ha proseguito il ministro.
“L’orrore per ciò che è successo – spiega ancora Bonino – è ampiamente condivisibile: la differenza di valutazione è sull’utilità di un intervento armato, che solitamente nascono limitati e poi diventano illimitati”. Bonino afferma che il governo capisce “le ragioni di alcuni paesi di dare un avvertimento muscoloso ad Assad” ma la regione presenta “complessità”, tra cui “la reazione di altre potenze”. In ogni caso, conclude, “noi siamo così impegnati in quella regione che riteniamo che solo il Consiglio di Sicurezza possa e debba assumersi le responsabilità di un intervento militare”.