Dalla recessione alla (lenta) risalita
Rischi, interni e internazionali, ostacoli e imprevisti sono elementi negativi da contemplare sempre. Per questo motivo gli economisti di Confindustria preferiscono non sbilanciarsi troppo. E affermano, all’interno del rapporto Scenari economici, che la recessione è finita, ma la ripresa sarà lenta. Sul fronte del lavoro, fa sapere Confindustria, ‘”nonostante l’economia italiana sia arrivata al punto di svolta, la domanda ricomincerà a crescere solo dalla primavera del 2014”. Dunque il Centro studi di Confindustria suppone che l’occupazione, in flessione dal terzo trimestre 2011, arriverà alla fine dell’anno toccando il livello minimo dall’inizio della crisi (vale a dire -1 milione e 805 mila unità rispetto alla fine del 2007, -7,2%). In sostanza la domanda di lavoro “rimarrà ferma a inizio 2014 e tornerà a crescere, seppur debolmente, dal secondo trimestre con un po’ di ritardo rispetto alla ripresa del Pil. Data la lentezza della ripresa, sono però urgenti provvedimenti sia per innalzare la crescita sostenibile, sia per aumentare l’occupabilità delle persone”.
La pressione fiscale, invece, raggiungerà quest’anno il record (44,5% del Pil) e “rimane molto alta nel 2014; quella effettiva, escluso il sommerso, oltrepassa il 53%”.
“La riduzione dell’imposizione sul reddito da lavoro e impresa – proseguono gli economisti di Viale dell’Astronomia – è vitale per riportare il Paese su un più alto sentiero di sviluppo. Assieme agli interventi, più volte ricordati, che riguardano burocrazia, infrastrutture, capitale umano e finanza di impresa”. Per quanto riguarda la legge di stabilità allo studio del governo sarebbe opportuno, sostengono, ridurre “l’eccessivo carico fiscale che grava sul lavoro e sull’impresa agendo sul cuneo fiscale e contributivo”.
Capitolo famiglie. La spesa, dopo essere scesa del 4,3% nel 2012, diminuirà ulteriormente del 2,8% quest’anno e dello 0,1% il prossimo. Gli investimenti, invece, riprenderanno a salire nel 2014 (+1,2%) rispetto al -5,4% del 2013.