Siria, Onu: “Entrambi i fronti hanno commesso crimini di guerra”
“Non esiste una soluzione militare al conflitto siriano. Coloro che forniscono armi creano nelle parti coinvolte solo l’illusione di poter vincere. L’unica via d’uscita per la pace è una soluzione politica fondata sui principi della conferenza di Ginevra”. E’ quanto riporta un rapporto della commissione d’inchiesta dell’Onu.
“In Siria – si legge nella nota – sono stati raccolti elementi su un uso di armi chimiche prevalentemente da parte delle forze governative. Il regime di Damasco ha massacrato civili, bombardato ospedali e commesso crimini di guerra. Dal canto loro, i ribelli sono accusati di esecuzioni, presa di ostaggi e bombardamenti di quartieri pieni di civili. In Siria i crimini di guerra sono stati commessi da entrambe le parti. Gli autori di tali crimini agiscono in aperta sfida al diritto internazionale e non temono di dover rendere conto, è imperativo che vengano denunciati a un organismo giudicante.
La violenza sessuale ha svolto un ruolo di primo piano nel conflitto siriano. Sia le forze pro-regime che alcune milizie di ribelli, compresi militari dell’Esercito siriano libero, hanno commesso stupri e minacce di stupro per terrorizzare e punire le donne della fazione opposta”.
“La Siria – si legge ancora – è ormai il paese più pericoloso per i giornalisti. Ben 84 reporter sono stati uccisi da quando sono esplose le rivolte, nel marzo del 2011, e più di una dozzina risultano dispersi”.
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