Come cambia il clima
Secondo il Rapporto Climate Change 2013: The Physical Science Basis, presentato venerdì a Stoccolma e redatto dall’Ipcc, il Comitato intergovernativo sul cambiamento climatico, istituito dall’Onu, molti dei problemi legati al clima sono causati dall’uomo.
L’organizzazione, premio Nobel per la Pace nel 2007, riunisce migliaia di scienziati da tutto il mondo ha il solo scopo di monitorare e tirare le somme su quanto stiamo facendo male al nostro pianeta, con il fine ultimo di trovare le soluzioni ai nostri danni. Christiana Figueres, responsabile clima dell’Onu, ha affermato: “Non ci sono dubbi: il rapporto dell’Ipcc dimostrerà che la sfida alla quale dobbiamo far fronte è più importante e urgente di quanto pensiamo. Il punto naturalmente è quello di sapere quale sarà la reazione dei governi di fronte a questo rischio. E’ evidente che gli impegni presi finora sono insufficienti per raggiungere l’obiettivo dei due gradi”.
I fattori presi in esame per gli studi sono i cambiamenti di temperatura, l’aumento del livello dei mari e lo scioglimento dei ghiacciai. Secondo le prime stime diffuse la temperatura media della Terra entro il 2100 dovrebbe aumentare da 0,3 a 4,8 gradi centigradi. Gli esperti rivedono al rialzo anche il livello del mare: sempre entro la data presa in esame dovrebbe innalzarsi di una misura compresa tra i 26 e gli 82 centimetri.
L’allarme sul malessere provocato al pianeta dall’essere umano era già arrivato attraverso il rapporto State of the Climate 2012 e dai dati pubblicati sul Bulletin of the American Meterological Society.
Secondo i dati raccolti in questo studio, lo scorso anno, oltre ad esser stato registrato il record negativo per i ghiacci, è stato registrato anche un dato allarmante riguardo la copertura nevosa dell’emisfero nord. Inoltre, secondo lo studio, nel 2012 la concentrazione di CO2 nell’atmosfera ha superato i 400 ppm (parti per milione, unità di misura utilizzata per quantificare livelli estremamente bassi di concentrazione di un elemento chimico – ndr).
Tornando al clima, sempre nel 2012, rispetto al periodo 1981-2010, la temperatura registrata è stata maggiore di 0,14 o 0,17 gradi. Secondo quanto affermato da Jackie Richter-Menge, uno degli autori dell’analisi, “la temperatura superficiale dell’Artico cresce ad un tasso doppio rispetto al resto del mondo, ormai la registrazione di nuovi record da un anno all’altro non è più un’anomalia”.
Non solo, per rendersi conto di quanto l’umanità faccia male al pianeta, basta pensare che il 20 agosto è stato l’Earth Overshoot Day. Per quest’ultima si intende il giorno in cui l’umanità ha esaurito la sua scorta ecologica per un anno, in questo caso del 2013.
Ad oggi quindi, come spiegavano gli esperti, stiamo vivendo in debito ecologico: preleviamo cioè stock di risorse ed accumuliamo anidride carbonica in atmosfera più di quanto il pianeta possa sostenere. In poche parole l’umanità consuma più di quanto il pianeta riesca a produrre e produce più di quanto la Terra riesca a smaltire.