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Con la Trise si pagherà di più?

imu_triseUn aumento pari al 72% sulla tassa sulla prima casa e del 19% sulla seconda. E’ quanto stimato da alcune simulazioni svolte dall’Ance, l’Associazione nazionale dei costruttori, presentate lunedì al Senato. L’aumento di cui ha parlato il presidente dei costruttori edili, Paolo Buzzetti, sarebbe la conseguenza dell’applicazione della Trise, tassa composta da Tasi e Tari, rispettivamente tassa sui servizi e tassa sui rifiuti. Un’imposta unica con il fine di assorbire Imu e Tares.
Dunque, come affermato anche da Confedilizia, i buoni propositi promessi dal governo su un alleggerimento del carico fiscale sugli immobili, sulla scia di quanto previsto in legge di Stabilità, non verranno mantenuti. Secondo Giorgio Spaziani Testa, segretario generale di Confedilizia, “se il testo del disegno di legge non venisse modificato, esso determinerà aumenti di tassazione sugli immobili che potranno portare a quasi dieci miliardi di euro di gettito in più rispetto al 2013”. Un aumento in linea con quanto previsto anche dal Pdl.
Secondo i calcoli di Renato Brunetta sulla relazione tecnica redatta dal Mef, infatti, “nel 2014 il gettito della Tasi sulla prima casa potrà variare da 850 milioni (se i Comuni applicano l’aliquota standard dell’1 per mille) a 2,1 miliardi (se i Comuni applicano l’aliquota massima del 2,5 per mille). Sulle seconde case, invece, il gettito può arrivare a 25,2 miliardi (se i Comuni applicano l’aliquota massima dell’1,16 per mille (Tasi + Imu), prevista dalla norma. Il totale Tasi sulle prime case e Tasi + Imu sulle seconde case può arrivare, quindi, a 27,3 miliardi. A questi occorre aggiungere l’introduzione, con la Legge di stabilità già a partire dal 2013, della tassazione al 50% ai fini Irpef dei redditi degli immobili ad uso abitativo non locati. Nonché la Tari, le cui aliquote saranno definite in maniera del tutto autonoma dai Comuni”.
In pratica con il governo Monti nel 2012 sono stati versati 24 miliardi di Imu, di cui 3,8 miliardi sulla prima casa. Nel 2013, con la cancellazione della seconda rata dell’Imu, sarebbero stati 20 miliardi. Con la Trise contenuta nella legge di Stabilità, spiega Brunetta, il conto da pagare arriverebbe fino a 30 miliardi. Dunque l’introduzione della Tasi all’uno per mille, farà salire il conto sulle prime case del 72%. Per quanto riguarda le seconde case invece la Tasi si andrà ad aggiungere all’Imu e alla Tares. Al conto andrà aggiunta anche l’Irpef sulle case sfitte, nel caso in cui prima e seconda casa si dovessero trovare nello stesso comune. In questo caso l’aumento sarebbe del 19,2%.
A tale proposito, il governo conta di intervenire. Come ha spiegato il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, l’intenzione è quella di “migliorare la questione della casa, anche per recepire osservazioni giuste e corrette che stanno arrivando dalle associazioni e dal Parlamento”.

 

1 Commento per “Con la Trise si pagherà di più?”

  1. stefano

    Si parla di equità ed io continuo a non vederla.

    Dovrebbero almeno prevedere una aliquota fissa (non innalzabile dai comuni) per chi possiede una unica casa, altrimenti per non far pagare l’imu prima casa ai ricchi io che ho una sola casa ma non ci abito ci pago 11,6 x mille come i proprietari di tante case.
    Ma non sarà così. Si continuerà ad avvantaggiare sempre i soliti.

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