Il centrodestra si conferma avanti
All’indomani del sesto Consiglio dei ministri del governo Renzi e in attesa di scoprire se le misure presentate dall’esecutivo convincono gli italiani, il 44,1% giudica positivamente quanto fatto fino ad oggi dall’ex sindaco di Firenze e dai suoi ministri. Così emerge dall’outlook politico di Tecnè per TGCOM24, datato 13 marzo.
Calano quindi lievemente (-0,2%) sia i giudizi positivi che quelli negativi, ora al 35,2%. Cresce dunque la percentuale degli italiani che preferiscono non indicare alcun giudizio: 20,7% (+0,4%). Nel domandare agli italiani cosa reputano necessario per favorire “lo slancio della ripresa”, emergono aspetti interessanti: il 40,8% sostiene che il governo dovrebbe sostenere le famiglie, il 39,3% le imprese. Il 19,9% ha ammesso di non sapere.
Pur perdendo lo 0,8%, il centrodestra (Forza Italia – Nuovo Centrodestra – Udc – Altri) si conferma comunque la prima forza politica del Paese con il 38,8%. Centrosinistra (Partito democratico – Sinistra ecologia e libertà – Scelta civica – Altri) conquista qualche consenso in più (lo 0,6%), attestandosi al 34,3%. Singolarmente il Partito democratico otterrebbe il 29,5% in crescita dello 0,7% rispetto all’ultima rilevazione. Ancora distante – al 25,2% – Forza Italia i cui consensi diminuiscono lievemente (-0,5%). Perde terreno anche il Movimento 5 Stelle, ora al 21,1% (-0,6%). Non raggiungono la soglia del 4%; Lega Nord (3,8%), Nuovo Centrodestra (3,6%), Fratelli d’Italia (3,3%), Sinistra ecologia e libertà (2,8%) e Udc (2,2%). L’area degli incerti-non voto si attesta al 49,6%.
E alle elezioni europee? Il 30,4% del campione intervistato ha dichiarato l’intenzione di votare per il Partito democratico. Inferiori – in termini percentuali – i consensi che conquisterebbe Forza Italia (24,4%). Il Movimento 5 Stelle si fermerebbe al 21,8%. Tutti gli altri partiti – ad eccezione della lista Tsipras al 5,4% – non supererebbero la soglia del 5%: Lega Nord (4,0%), Nuovo Centrodestra (3,5%), Fratelli d’Italia (3,5%) e Udc (2,0%). Mentre l’area degli incerti-non voto si attesterebbe al 51,1%.
Il sondaggio è stato effettuato l’11 marzo 2014 con metodo Cati su un campione probabilistico articolato per sesso, età, area geografica, ampiezza centri con ponderazione all’universo sociodemografico e politico composto da 1.000 intervistati. Margine d’errore +/- 3,1%.
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