Il mercato del mobile in Italia
Con lo scopo di promuovere l’artigianato italiano, nel 1961 venne ideato il Salone del Mobile, giunto quest’anno alla 53esima edizione (dall’8 al 13 aprile). Un evento al quale, si stima, prenderanno parte circa 300 mila visitatori. Lo scorso anno alla Fiera parteciparono 285.698 visitatori, 193.024 stranieri (contro i 188.579 del 2012) e 92.674 italiani (contro i 103.791 dell’anno precedente).
Quello del mobile è un settore vasto che comprende tante voci, dall’artigianato in senso stretto fino ai diversi segmenti che ruotano attorno al mondo dell’arredo. Stando ai recenti dati di Federlegno-Arredo, si contano in questo ambito 70 mila imprese e 370 mila addetti per un fatturato complessivo di oltre 27 miliardi di euro. Nel 2013 è stata però rilevata una contrazione del 3,2% nel fatturato, la chiusura di 2.400 aziende e la perdita di 6.800 occupati. Una serie d conseguenze dovute al calo (del 7,1%, rispetto al 2012) del consumo interno mentre l’export ha riportato gli unici segnali positivi, registrando un +2,4%. Numeri che se non fosse stato per il bonus mobili sarebbero risultati anche peggiori: solo nel quarto trimestre del 2013 il meccanismo ha permesso di recuperare il 4% delle vendite nazionali, senza contare che ha permesso ad oltre mille aziende di rimanere in piedi salvaguardando oltre 3.800 posti di lavoro. Anche per quanto riguarda il 2014 la maggior parte dei dati resteranno in negativo, ma non l’export che crescerà del 3,4%. Secondo le stime il saldo commerciale salirà a nove miliardi di euro. Tra il 2008 ed il 2013 la quota delle nostre esportazioni all’interno dell’Ue a 28 più la Svizzera ha subito una contrazione, passando dal 65% al 57%. Sorte diversa per il quadrante extra europeo, dove la quota dell’export italiano è passata dal 35% al 43%. Al primo semestre del 2013 le esportazioni italiane negli Stati Uniti hanno registrato un +14,8% rispetto al lo stesso periodo del 2012, raggiungendo i 353 milioni di euro. Gli Stati Uniti sono il quinto Paese di destinazione, dopo Germania, Francia, Regno Unito e Russia.
Se già per il 2014 si prevede un incremento della domanda estera e una stabilizzazione del consumo interno, “nel 2015 – spiega invece CSIL (Centre for industrial studies), che ha elaborato il Rapporto di Previsione sul Settore del Mobile in Italia – con un commercio internazionale in crescita più decisa si prevede una maggiore domanda estera per il settore e una domanda interna che inizierà a mostrare timidi segnali di ripresa. I consumi interni saranno ancora frenati dall’andamento dell’occupazione e da una crescita del reddito disponibile non ancora sufficiente a determinare una vera e propria crescita dei consumi. Permarranno atteggiamenti cauti di spesa e le famiglie provvederanno a incrementare i risparmi più che ad innalzare la propensione al consumo”.
Nel 2016 – si osserva nel rapporto – l’economia italiana tornerà a crescere a un ritmo intorno all’1,5% trainata anche dalla domanda interna. La ripresa della crescita del reddito disponibile (+1,8% a prezzi costanti), sostenuta da una ripresa dell’occupazione (+0,6%) e da una inflazione moderata miglioreranno ulteriormente il clima di fiducia delle famiglie. Questo si tradurrà in un aumento del consumo di mobili del 2% a prezzi costanti.