Tempo libero e salute, le spese ridotte | T-Mag | il magazine di Tecnè

Tempo libero e salute, le spese ridotte

Tante i capitoli di spesa a cui le famiglie rinunciano a causa della crisi. Il monitor economico Tecnè per TGCOM24

risparmio_crisi_famiglieIl 92% degli italiani giudica negativamente la situazione economica del Paese e il 18% è riuscito ad acquistare “tutto ciò di cui avevano bisogno come un anno fa”. Mentre il 19% dei lavoratori dipendenti ritiene “sicuro” il proprio posto di lavoro. Questo è quanto emerge dal monitor economico di Tecnè per TGCOM24, secondo cui solo 8 italiani su dieci esprime un giudizio positivo sull’attuale situazione economica. E tra dodici mesi? Per il 41% “sarà migliore di oggi”, mentre il 59% crede che è destinata a peggiorare. Leggendo i dati raccolti nel corso della rilevazione emerge che il clima di sfiducia e pessimismo permane anche quando agli intervistati è stato chiesto di esprimere un giudizio sulla situazione economica della propria famiglia: per il 6% è positiva, per il restante 94% è negativa. Tra un anno per il 30% le cose miglioreranno, mentre per il 70% sarà peggiore. Come già anticipato, il 18% degli intervistati è riuscito ad acquistare ciò di cui avevano bisogno come 12 mesi fa. L’82% non vi è invece riuscito ed è stato così costretto ad acquistare prodotti di qualità inferiore o a ridurne la quantità. Il 61% ha ridotto le spese per l’acquisto di prodotti tecnologici. L’88% ha ridotto le spese dedicate al tempo libero, ristoranti, palestra e cinema. Il 45% ha deciso di ridurre le spese per la salute (analisi cliniche, dentista, visite specialistiche ecc.). Quattro italiani su dieci (il 40%) ha invece deciso di ridurre le spese per la cultura, la formazione e lo studio. Le rilevazioni certificano inoltre che molti italiani hanno ridotto, rispetto ad un anno fa, la quantità di molti alimenti acquistati settimanalmente. Il 46% ha ammesso di aver rinunciato al pesce, il 45% agli insaccati e stagionati e il 38% alla carne. Inferiore la percentuale degli italiani che ha ammesso di aver rinunciato alla pasta (il 17%), al latte (17%) e al pane (16%). Nonostante tutto questo, una volta affrontata la spesa settimanale, il 29% degli intervistati ha ammesso di aver utilizzato i risparmi, il 58% è riuscito a mantenere le entrate e le uscite in equilibrio. Soltanto il 13% è riuscito a risparmiare.

Il sondaggio è stato effettuato il 15 aprile 2014 con metodo Cati su un campione probabilistico articolato per sesso, età, area geografica, ampiezza centri con ponderazione all’universo sociodemografico composto da 1.000 intervistati. Margine d’errore +/- 3,1%.

Sfoglia in pdf il monitor socioeconomico di Tecnè

 

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