La 44esima edizione della Giornata della Terra
Oltre la metà della popolazione mondiale vive concentrata nelle grandi città e quest’anno il tema principale dell’Earth Day è il concetto di Green Cities. Nato come movimento universitario si è ormai giunti alla 44esima edizione dell’evento attento alle tematiche ambientali.
Quest’anno, dunque, la campagna si incentra sul tema delle città verdi. Come si legge proprio sul sito dell’EarthDay “oggi, più della metà della popolazione mondiale vive nelle città. Mentre la popolazione urbana cresce e gli effetti del cambiamento climatico peggiorano, per le nostre città è giunta l’ora di evolversi. E’ tempo per noi di investire in efficienza ed energie rinnovabili, ricostruire le nostre città e paesi, per cominciare a risolvere la crisi climatica”.
Secondo i dati diffusi dalla Coldiretti per l’occasione, l’Italia negli ultimi venti anni avrebbe perso il 15 per cento delle campagne per effetto della cementificazione e dell’abbandono, riducendo di 2,15 milioni di ettari la terra coltivata. Secondo quanto rilevato dall’Associazione degli Agricoltori, ogni anno vengono sottratti 288 ettari di terreni agricoli, l’equivalente di circa 400 campi da calcio, con conseguenze anche gravi sul piano idrogeologico del Paese. Basti pensare che in Italia il 9,8% dell’intero territorio nazionale è a rischio frane e alluvioni. Una fetta di territorio abitata da oltre cinque milioni di persone.
Non solo la cementificazione degli ultimi venti anni ha causato enormi danni al patrimonio agricolo, ma anche comportato la chiusura di 1,2 milioni di aziende agricole. Il programma Green Cities si concentra però su tre punti chiave: l’energia, i trasporti e gli edifici (cause e conseguenze della cementificazione). La campagna è stata infatti lanciata nel 2013 per rendere le città di tutto il mondo più eco-sostenibili, tentando di ridurre le emissioni di carbonio.
La maggior parte delle città moderne si basa, infatti, ancora su strutture “sporche” per generare l’energia elettrica. I trasporti sono invece la fonte dei tre quarti delle emissioni che incidono sull’effetto serra. Per ridurre le emissioni e lo smog bisogna aumentare le opzioni di trasporto pubblico e investire nel trasporto alternativo, migliorando la pedonabilità e la ciclabilità dei centri urbani.
Gli edifici rappresentano invece un terzo di tutte le emissioni globali di gas serra, la cui riduzione sarebbe possibile puntando sulle energie rinnovabili e abbandonando di conseguenza le combustioni fossili, e applicando diverse strategie progettazione. Una visione realizzabile solo mediante l’aggiornamento delle ordinanze e migliorando le opzioni di finanziamento.
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