Sovraffollamento carceri, emergenza italiana
Il guardasigilli Andrea Orlando lo aveva ricordato soltanto qualche giorno fa. “Il sovraffollamento delle carceri” è una delle “quattro” emergenze della Giustizia italiana. Un’emergenza sottolineata in più occasioni e che oggi è stata denunciata dall’indagine sulle Statistiche penali annuali 2012 del Consiglio d’Europa. In Italia, rileva il rapporto, ci sono 145,4 detenuti per 100 posti disponibili: il dato peggiore registrato nell’Unione europea, dove la media è di 98 su 100. Meglio non va nel momento in cui si considerano i 47 Paesi del Consiglio d’Europa, di questi soltanto la Serbia ha fatto peggio di noi: 160 detenuti su 100 posti disponibili.
I dati (aggiornati al 31 marzo del 2014) del ministero della Giustizia
Come già anticipato, le statistiche pubblicate dal Consiglio d’Europa sono relative al 2012, quando la popolazione carceraria era di 66.271 su 45.568 posti disponibili. Mentre leggendo i dati del ministero della Giustizia (aggiornati al 31 marzo del 2014), si apprende che il numero dei detenuti è sceso a 60.167 unità e i posti disponibili sono 48.309. In tutto gli stranieri sono 20.729 e le donne 2.553. I condannati in via definitiva sono 37.297, quelli in attesa di primo giudizio sono invece 10.570. Un dato, quest’ultimo, leggermente inferiore a quello riportato dal Consiglio d’Europa e relativo al 2012: 12.911 (di cui 10.717 stranieri). Peggio di noi hanno fatto solo Turchia (32.470) e Ucraina (16.281).
Secondi in Europa per suicidi
Solo nel 2011, nelle carceri italiane si sono suicidate 63 persone. Un numero inferiore rispetto a quello registrato in Francia (100 suicidi), ma superiore a quello dell’Inghilterra e Galles (57), Germania (53) e Ucraina (48). Ed è proprio nell’ex Paese sovietico che si è rilevato il maggior numero di morti dietro le sbarre: 1009. Molto distanti Turchia (270), la Spagna (204), Inghilterra e Galles (192). Per inciso: secondo i dati raccolti nel dossier Morire in carcere di Ristretti Orizzonti, dal 2013 al 26 aprile del 2014, i detenuti che hanno perso la vita sono stati 198.
Gli effetti (negativi) del sovraffollamento carcerario
Stando alle stime presentate soltanto qualche settimana fa al Senato dalla Società italiana di medicina e sanità penitenziaria (Simspe) nel corso del convegno Salute in carcere oggi, il 60-80% dei detenuti nelle carceri italiane “ha almeno una malattia”. Di questi “il 48% – secondo chi ha condotto la ricerca – è affetto da malattie infettive, seguito dal 32% di tossicodipendenza e dal 27% con disturbi psichiatrici”. Le infezioni “maggiormente presenti” sono invece la Tbc (22%), l’Hiv (4%), epatite B (5% con infezione attiva, 33% dormiente), epatite C (33%), Sifilide (2,3%).
Amnistia e indulto, gli italiani sono contrari
Lontana dal superare in modo efficace l’emergenza sovraffollamento, la politica italiana deve fare i conti anche con l’opinione pubblica. Secondo il Rapporto Italia 2014 dell’Eurispes, buona parte degli italiani (il 77,3%) si dice contrario “a proposte di interventi di riforma in tema di amnistia e indulto (71,8%)”. “L’indagine – rileva ancora il rapporto – mostra una maggiore predisposizione dei giovani (18-24 anni)” ad un’eventuale amnistia: il 35,6% degli intervistati si è infatti detto favorevole.
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