Istat, prezzi al consumo in crescita dello 0,2%
Nel mese di aprile 2014, secondo le stime preliminari, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente e dello 0,6% nei confronti di aprile 2013, in accelerazione rispetto a marzo (+0,4%).
La ripresa dell’inflazione è principalmente imputabile all’accelerazione della crescita su base annua dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti e alla riduzione dell’ampiezza della flessione tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati.
L'”inflazione di fondo”, al netto degli alimentari freschi e dei beni energetici, sale all’1,0%, dallo 0,9% di marzo; al netto dei soli beni energetici, si porta allo 0,9% (da +0,8% del mese precedente).
Il rialzo mensile dell’indice generale è da ascrivere agli aumenti – su cui incidono fattori stagionali, quali le festività pasquali – dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,2%) e di quelli Ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,0%).
L’inflazione acquisita per il 2014 sale allo 0,3%, dallo 0,2% di marzo.
Rispetto ad aprile 2013, i prezzi dei beni diminuiscono dello 0,2% (era -0,3% a marzo) e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi sale all’1,4%, dall’1,0% del mese precedente. Pertanto, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di tre decimi di punto percentuale rispetto a marzo 2014.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,1% su base mensile e crescono dello 0,4% su base annua (in rallentamento dal +0,7% di marzo).
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto non variano rispetto al mese precedente e crescono dello 0,5% nei confronti di aprile 2013 (era +0,4% a marzo).
Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,6% in termini sia congiunturali sia tendenziali, segnando un’accelerazione della crescita su base annua di tre decimi di punto percentuale rispetto a marzo (+0,3%). Al rialzo congiunturale contribuisce anche il rientro definitivo dei saldi invernali dell’abbigliamento e calzature, di cui l’indice NIC non tiene conto.
E’ quanto riporta l’Istat in una nota dell’ufficio stampa.