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Perché i giovani lasciano l’Italia

giovani_esteroGià dagli anni in cui frequentano l’università, o addirittura il liceo, il 48,9% dei giovani italiani pianifica di trasferirsi all’estero. Un dato che cresce arrivando a toccare anche il 52% nel Nord del Paese. Oltre il 60% dei giovani con meno di 30 anni vede l’Europa come una opportunità mentre il 26,54% la vede più come un vincolo sul proprio futuro.
È quanto emerge dal Rapporto Giovani dell’Istituto Toniolo, realizzato in collaborazione con la Cattolica di Milano, Intesa San Paolo e la Fondazione Cariplo.
“In sé – spiega al Sole 24 Ore Alessandro Rosina, professore di demografia e statistica dell’Università Cattolica di Milano – il fenomeno non è una novità: alcuni studenti italiani hanno sempre progettato di andare all’estero in via definitiva. Ma ora siamo su percentuali che superano il 50%: un tempo non si andava oltre un caso quattro, un caso su cinque. Prima ci si laureava e ci si scontrava con il mercato del lavoro. Ora si intuisce da subito che ci sarà ben poco da fare, se si resta qui”.
Per quanto, dopo gli Stati Uniti, l’Europa sia la metà preferita dai giovani, gran parte degli intervistati si dichiara comunque insoddisfatto del progetto europeo come pensato e realizzato fino ad oggi. Il 60% dei maschi e il 54% delle femmine auspica piuttosto una serie di cambiamenti in futuro, vedendo positivamente la creazione degli Stati Uniti d’Europa e tutte le opportunità che ne scaturiranno.
Secondo l’associazione Italents, il 50% degli intervistati è espatriato per motivi legati al reddito. Ben più alto il dato di quanti decidono di lasciare l’Italia per motivi di trasparenza e meritocrazia per quanto riguarda le assunzioni e la carriera, l’80%. Il 75% spiega di voler lasciare, o di aver lasciato, il Paese perché all’estero è più alta la possibilità di disporre di migliori strumenti e condizioni per svolgere al meglio la propria attività.

 

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