In forte calo la spesa privata per sanità
Frena la spesa privata per sanità e assistenza. Questo è quanto emerge dal Rapporto 2014 Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali di Censis e Unipol, secondo cui nel corso del 2013 la spesa sanitaria privata ha registrato un forte calo (-5,7%), con il valore pro-capite che è passato da 491 a 458 euro all’anno.
“Segnali – sottolinea chi ha condotto l’indagine – di una inversione di tendenza rispetto a un fenomeno consolidato nel lungo periodo per cui le risorse familiari hanno compensato una offerta del welfare pubblico che si restringeva”.
Le famiglie italiane hanno inoltre rinunciato complessivamente a 6,9 milioni di prestazioni mediche private. Mentre per la prima volta è diminuito anche il numero delle badanti che lavorano nelle case degli anziani bisognosi (4.000 in meno) e si è ridotto dello 0,4% anche il numero dei collaboratori domestici per attività di cura e assistenza, fermo 963mila persone. “Nei lunghi anni della recessione – ha osservato il direttore generale del Censis, Giuseppe Roma – le famiglie italiane hanno supplito con le proprie risorse ai tagli del welfare pubblico. Oggi questo peso inizia a diventare insostenibile”.
La spesa sanitaria pubblica
Dal 2007 ad oggi, la spesa sanitaria pubblica – pari nel 2013 a 109,2 miliardi (-0,3% su base annua), secondo quanto riferito dalla versione finale del Def – è rimasta praticamente invariata (+0,6% in termini reali) a causa della stretta sui conti pubblici. Di contro, è cresciuta la spesa delle famiglie ‘di tasca propria’ (out of pocket): +9,2% tra il 2007 e il 2012, per poi ridursi però del 5,7% nel corso dell’ultimo anno a 26,9 miliardi di euro. Il 73% delle famiglie italiane ha fatto ricorso “almeno una volta negli ultimi due anni” a visite mediche specialistiche o a esami diagnostici a pagamento (in intramoenia o presso studi privati), a causa (secondo il 75%) dei tempi “inaccettabili” delle liste d’attesa. Di qui l’avvertimento di chi ha condotto il rapporto, secondo cui “l’allungamento della vita, il marcato invecchiamento della popolazione, le previsioni di incremento delle persone portatrici di disabilità (nel 2020, le previsioni del Censis stimano che saranno 4,8 milioni dai 4,1 milioni attuali – ndr) e del numero delle persone non autosufficienti prefigurano bisogni crescenti di protezione sociale”. Un incremento che “l’offerta pubblica – si legge nel rapporto – non potrà soddisfare”.
Le famiglie spendono sempre meno, i dati Istat
Dati e statistiche che confermano quanto già certificato dall’Istat nei mesi scorsi. Tra il 2007 e il 2012 la spesa sanitaria delle famiglie italiane si è ridotta dell’11,7%. mentre è cresciuta (passando dall’11,3% al 13,3%) la quota delle famiglie che dichiara di non avere i soldi per sostenere cure mediche.
Un trend da inserire in un quadro più ampio, quello del calo costante dei consumi. Alla fine del 2013, secondo i dati diffusi dall’Istat nella giornata di martedì, la spesa media mensile per famiglia era pari a 2.359 euro (-2,5% su base annua). Tanto per farsi un’idea: dieci anni fa (nel 2004) la spesa media era superiore e pari a 2.381 euro. Il valore mediano della spesa mensile per famiglia è invece pari a 1.989 euro (-4,3% rispetto al 2012).
Si certo, come non spendere meno quando non ci sono soldi? I consulti medici costano ormai tanto….meno male che ho scoperto una app che mi permette con pochi soldi si fare delle domande ai vari medici specialisti. Provatela anche voi: consiglio dal medico