Dal 2005 inflazione aumentata del 19,3%
Nel corso del primo semestre del 2014 gli indici armonizzati dei prezzi al consumo che misurano l’impatto dell’inflazione sulle famiglie italiane, suddivise secondo il livello di spesa complessiva, mostrano che la tendenza al rallentamento dell’inflazione, già manifestatasi nella seconda parte del 2013, risulta generalizzata seppure con intensità diverse per i diversi raggruppamenti di famiglie.
Nel secondo trimestre del 2014 la dinamica tendenziale dei prezzi al consumo (pari in media a +0,4%) risulta più sostenuta (+0,6%) per le famiglie dell’ultimo gruppo (quelle con i più elevati livelli di spesa), rispetto a quelle del primo (+0,1%), caratterizzato dalla spesa media mensile più bassa. La lieve variazione positiva dei prezzi che interessa le famiglie con bassi livelli di consumo è imputabile soprattutto all’aumento dei prezzi dei Servizi relativi all’abitazione. Diversamente, la maggiore ampiezza dell’inflazione, che ha interessato le famiglie dell’ultimo gruppo per livello di spesa, è da ascrivere principalmente ai contributi alla crescita dei prezzi degli Altri beni, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi ai trasporti. Sia per il primo sia per l’ultimo gruppo di famiglie, contributi negativi alla variazione tendenziale dei prezzi al consumo si devono alle diminuzioni dei prezzi degli Alimentari non lavorati, dell’Energia e dei Servizi relativi alle comunicazioni.
Su un orizzonte temporale più lungo, i prezzi al consumo delle famiglie del primo gruppo risultano aumentati del 22,1% tra il 2005 (anno base degli indici) e la prima metà del 2014. Sullo stesso arco temporale la crescita dei prezzi al consumo per le famiglie con maggiore capacità di spesa è stata pari al 18,0%. Per il complesso delle famiglie la variazione misurata dall’indice armonizzato dei prezzi al consumo è stata del 19,3%.
(fonte: Istat)