Crisi e previsioni, l’Italia in affanno
Le previsioni sulla crescita del Pil per il 2014 non sono ancora del tutto rosee. Anzi se da un lato la Banca d’Italia taglia le stime di 0,5 punti percentuali, dallo 0,7% allo 0,2%, mostrando comunque una (seppur lieve) crescita, c’è anche chi, come Confindustria, stima che il Pil rimarrà stabile nel corso dell’anno. Fin troppo ottimista è il governo che, nel Documento di Economia e Finanza, assicurava una crescita dello 0,8%.
A dare l’ulteriore doccia fredda al Paese è il Fondo Monetario internazionale. Nel World Economic Outlook l’istituto dimezza infatti le stime di crescita, portandole dallo 0,6% previsto in precedenza allo 0,3%. Più ottimistico il dato atteso per il 2015: 1,1%.
Mentre l’Italia presenta il dato sulla crescita più basso tra le economie emergenti, la Spagna fa decisamente meglio e ci si aspetta un +1,2% nel 2014, contro lo 0,3% stimato al termine del trimestre precedente. Per il 2015 il Fmi stima invece una crescita dell’1,6%, lo 0,6% in più rispetto alla stima di tre mesi fa.
Per la Francia ci si attende una crescita dello 0,7% per il 2014 e dell’1,4% per il 2015, al rialzo sulle stime precedenti che indicavano un dato più alto, rispettivamente, dello 0,3% e dello 0,1%. Al rialzo le attese per la Germania. Mentre tre mesi fa si prospettavano un +1,7% per il 2014 e un +1,5% per il 2015, l’ultimo outlook parla di un +1,9% nell’anno corrente e di un +1,7% per il periodo a seguire.