Retribuzioni contrattuali in lieve aumento
A giugno 2014 l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie aumenta dello 0,1% per il contributo delle applicazioni economiche previste dai contratti in vigore. Nel mese di giugno 2014 a fronte di un aumento tendenziale medio dell’1,2%, i settori che presentano gli incrementi maggiori sono: telecomunicazioni (3,1%), gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3,0%) ed estrazione minerali (2,9%). Si registra un aumento dello 0,2% per il settore dei trasporti, servizi postali e attività connesse e stazionarietà per il settore edile e per tutti i comparti della pubblica amministrazione.
Alla fine del mese di giugno 2014 tra i contratti monitorati dall’indagine si è registrato il recepimento di un solo accordo (giornalisti), mentre nessun accordo è venuto a scadenza.
Pertanto alla fine di giugno 2014 sono in vigore 32 contratti che regolano il trattamento economico di circa 5,0 milioni di dipendenti che rappresentano il 37,9% del monte retributivo complessivo. Nel settore privato l’incidenza è pari al 51,9%, con quote differenziate per attività economica: nel settore agricolo è del 6,8%, mentre è dell’80,6% nell’industria e del 28,0% nei servizi privati. Complessivamente i contratti in attesa di rinnovo sono 43 (di cui 15 appartenenti alla pubblica amministrazione) relativi a circa 7,9 milioni di dipendenti (di cui circa 2,9 milioni nel pubblico impiego). L’indagine sulle retribuzioni contrattuali permette di calcolare la quota dei contratti collettivi nazionali di lavoro che resterebbero in vigore nel semestre successivo nell’ipotesi di assenza di rinnovi. Per il totale dell’economia l’incidenza dei contratti collettivi in vigore rispetto a quella rilevata a giugno 2014 subirebbe una contrazione a luglio 2014 (33,8%) rimanendo stabile fino a dicembre 2014. Per il solo settore privato la quota di giugno, pari al 51,9%, si ridurrebbe da luglio al 46,3%.
L’indice delle retribuzioni contrattuali orarie per l’intera economia, proiettato per tutto l’anno sulla base delle disposizioni definite dai contratti in vigore alla fine di giugno, registrerebbe nel 2014 un incremento dell’1,2%. Con riferimento al semestre luglio-dicembre 2014, in assenza di rinnovi il tasso di crescita tendenziale dell’indice generale risulterebbe dell’1,1%.
Nel mese di giugno la quota di dipendenti in attesa di rinnovo per l’insieme dell’economia è pari al 61,4%, in lieve diminuzione rispetto al mese precedente (61,5%). I mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto sono in media 30,3, in aumento rispetto allo stesso mese del 2013 (25,2). L’attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è di 18,6 mesi, in crescita rispetto ad un anno prima (13,1).
Con riferimento al solo settore privato la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è pari al 50,1%, in lieve diminuzione rispetto al mese precedente (50,2%) e in decisa crescita rispetto a giugno 2013 (38,1%). Per lo stesso settore i mesi di attesa per i dipendenti con il contratto scaduto sono 16,5, mentre l’attesa media è di 8,3 mesi considerando l’insieme dei dipendenti del settore.
(fonte: Istat)