Le nuove frontiere del commercio al dettaglio
Ormai è un dato di fatto: viviamo nell’era dello showrooming. Un fenomeno che unisce la possibilità di toccare con mano i prodotti, testarli e confrontarli, per poi comprarli in rete (o viceversa), unendo così la praticità del negozio fisico alla comodità e, il più delle volte, al risparmio di quella online. E’ la nuova frontiera della vendita retail.
Secondo PwC il 75% dei consumatori coinvolti nello studio Total Retail Survey 2015 è solito fare attività di showrooming o reverse showrooming. Nel primo caso compra online dopo aver ricercato nei negozi veri e propri (se ancora si può fare questa distinzione) i prodotti a cui è interessato. Nel secondo fa invece il contrario, effettua prima una ricerca online per acquistare, successivamente, in un negozio fisico.
La ricerca, che ha analizzato le abitudini di consumo di 19 mila consumatori distribuiti per 19 paesi, tra cui l’Italia, ha rilevato che il 38% degli italiani, contro il 36% a livello globale, si reca settimanalmente in un negozio fisico per provare o comunque toccare con mano i prodotti che è intenzionato ad acquistare, confermando così che gran parte degli italiani rimane ancora attaccato alle vecchie abitudini. Il 25% utilizza invece il Pc, il 13% il tablet, mentre il 12% lo smartphone.
Chi afferma di recarsi ancora prettamente in un negozio fisico spiega di farlo proprio per la possibilità di toccare con mano le merci da acquistare. Proprio per questo è nato il fenomeno dello showrooming. Il 67% degli italiani che acquistano online, dichiara di farlo per la convenienza dei prezzi.
Altro dato di rilievo che emerge dallo studio è quello che indica come il 63% degli italiani trovi fondamentale i social network per veicolare i propri acquisti. Nella metà dei casi, infatti, i consumatori si recano sui profili dei marchi (che si tratti di tecnologia, abbigliamento, accessori, ecc.) nella speranza di trovare promozioni od occasioni. Nel 33% lo fanno semplicemente per visualizzare nuovi prodotti. Il 21% dichiara invece di farlo per reperire suggerimenti o consigli.
(articolo pubblicato il 29 maggio su Tgcom24)