Le imprese guidate da giovani e stranieri
Se non fosse per l’intraprendenza di giovani e stranieri probabilmente il tessuto imprenditoriale del nostro Paese apparirebbe ancora in una fase di stallo. A dare questa impressione sono i dati raccolti da Unimpresa che ha rilevato performance positive per entrambe le categorie.
Per quanto riguarda le imprese avviate dai più giovani, l’indagine trimestrale (aprile-giugno) Movimprese indica che sono state quasi 32 mila (circa 300 al giorno) le aziende aperte da under 35: un terzo di tutte le nuove aperture registrate nel periodo preso in considerazione. Escludendo le undici mila chiusure si parla dunque di un saldo positivo pari a 20 mila unità, che porta il censimento totale a quasi 600 mila imprese.
E’ poi opportuno sottolineare che il tasso di crescita trimestrale dell’imprenditoria giovanile è stato di 3,6 punti percentuali contro il +0,6% messo a segno dal totale delle imprese. Tanto che, in termini assoluti, il contributo che i giovani hanno dato alla crescita della base imprenditoriale (ovvero la quota di aziende under 35 rispetto al saldo trimestrale complessivo) del periodo aprile-giugno è stato del 54%.
Importante notare, inoltre, che nel periodo considerato quattro imprese su dieci sono nate al Sud.
Ma non solo giovani. Determinante risulta essere anche il contributo degli stranieri: in tre anni (tra il 30 giugno del 2012 e il 30 giugno del 2015) le imprese guidate da immigrati sono aumentate di 86 mila unità arrivando a toccare quota 540 mila aziende, ovvero l’8,9% dell’intero tessuto produttivo nazionale.
(articolo pubblicato il 25 agosto su Tgcom24)