L’Ocse dà fiducia all’Italia
Nel recente bollettino sullo stato di salute delle economie che compongono l’area Ocse, l’Organizzazione parigina ha allineato le stime sulla crescita del Pil italiano a quelle formulate un paio di mesi fa dal Fondo monetario internazionale, tendendole comunque più basse rispetto al “ritocco”, accennato dal premier Renzi, nel Documento di economia e finanza del governo italiano.
In particolare, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha rivisto al rialzo le stime per il 2015, dal +0,6% indicato a giugno al +0,7%, e al ribasso quelle per il 2016, dal +1,5% al +1,3%. Appunto le stesse stime avanzate dal Fmi. Al contrario, la Commissione Europea è rimasta un po’ più cauta per l’anno in corso, indicando un +0,6%, e un po’ più ottimista per il prossimo anno, per il quale si stima invece un +1,4%.
Le intenzioni del governo italiano sono invece di portare dal +0,6% al +0,9% il dato per il 2015 e di ritoccare al rialzo di qualche decimo di punto anche quello dei prossimi dodici mesi.
Per quanto riguarda la ripresa globale l’Ocse certifica il periodo in chiaro scuro che sta caratterizzando questo 2015. Mentre le economie avanzate fanno progressi, quelle emergenti rallentano. Per il 2015 la crescita globale è stata quindi rivista al ribasso di 0,1 punti percentuali, al 3%, mentre per il 2016 è stata ritoccata di un -0,2%, al +3,6%.
Il principale rischio per la ripresa è la Cina. Le stime dell’Ocse indicano un +6,7% per quest’anno e un +6,5% per il prossimo. Preoccupa anche la caduta del Brasile, per il quale si attende un -2,8% nel 2015 e un -0,7% per il 2016, mentre rasserenano i dati di Stati Uniti ed Eurozona (rispettivamente +2,4% e +1,6% nel 2015 e +2,6% e +1,9% nel il 2016).