In aumento le imprese che innovano
Uno degli ultimi report del Boston Consulting Group – The Most Innovative Companies 2015, che elenca le cinquanta aziende più innovative al mondo – non premia nessuna impresa italiana. Fortunatamente, al di là della graduatoria del Boston Consulting Group, le imprese italiane dimostrano un’attenzione crescente verso gli investimenti in innovazione, come certificato dal Rapporto Obi su Imprese e Competitività, diffuso soltanto qualche giorno fa. Secondo il dossier, il 51,5% delle imprese, che ha effettuato investimenti produttivi nel 2014, ha introdotto innovazioni (la percentuale dovrebbe salire al 64% nel 2015). Ma ad aumentare sarà anche l’incidenza media che gli investimenti per l’innovazione hanno sul fatturato, passando dal 23,8% dello scorso anno al 25,2% stimato per il 2015.
Del resto, in un mercato globale altamente competitivo come quello odierno, l’innovazione dovrebbe rappresentare una delle principali priorità per tutte le aziende che intendono crescere e reggere l’urto della concorrenza italiana ed estera. Come dimostrato recentemente da una parte delle piccole imprese italiane coinvolte in un’indagine realizzata da Cna Produzione in collaborazione con il Centro Studi Cna e che ha visto la partecipazione di 732 imprese.
Secondo l’indagine, una piccola impresa italiana su tre ha introdotto delle innovazioni per reagire alla crisi economica (nel dettaglio: il 10,5% ha introdotto nuovi processi di produzione mentre il 22,5% ha deciso di offrire prodotti e servizi originali). Una scelta che si è rivelata azzeccata: rispetto alle imprese concorrenti, che hanno adottato strategie difensive come la riduzione dei costi di produzione e la salvaguardia delle capacità produttive, le imprese “innovative” hanno avuto maggiori opportunità. Tra le prime, soltanto due imprese su cento hanno trovato nuove opportunità negli anni della crisi economica contro il 18% raggiunto tra le imprese che hanno innovato.