L’impatto economico dell’inquinamento
L’inquinamento non ha ripercussioni solo sulla salute dei cittadini, ma presenta il più delle volte un conto salato. Questo perché una qualità della vita compromessa da fattori climatici e atmosferici (come smog ed emissioni nocive) comporta notevoli costi economici e sociali.
Nelle ultime settimane si è prestata particolare attenzione all’argomento, soprattutto dopo la diffusione del rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) secondo cui il nostro è il paese dell’Unione europea con il record nel numero di morti premature rispetto alle aspettative di vita per l’inquinamento dell’aria. Un tema reso ancora più attuale, stando al recente monitoraggio di Legambiente (PM10 ti tengo d’occhio) che classifica al di fuori degli standard consentiti le grandi città come Milano, Torino, Napoli, Roma e Bologna nei valori di polveri sottili.
Al di là degli scenari più inquietanti, in termini di salute e qualità della vita, la questione risulta molto più estesa e comprende l’impatto economico. Ricordava tempo addietro Legambiente che, secondo l’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità), solo nel 2010 il danno economico provocato dall’inquinamento atmosferico abbia oscillato in Italia tra i 50 e i 150 miliardi di euro.
Restando sulle stime dell’OMS nel 2012, nel mondo, ammonterebbero a sette milioni le persone uccise dall’inquinamento atmosferico. E all’Europa, tale situazione, ogni anno costa qualcosa come 1.463 miliardi di euro tra malattie e decessi (il periodo di riferimento, in questo caso, è il 2010). Per alcuni paesi europei è un valore addirittura superiore al 20% del Pil. Da noi la percentuale si attesta al 4,7% del Pil.
Non solo l’inquinamento dell’aria, ma anche quello acustico – tipico dei grandi centri urbani – può avere ripercussioni sull’economia di un paese. Sommate le due variabili – tra riduzione del valore delle abitazioni, crescita delle spese mediche e calo della produttività – i costi diventano così ingenti.
Le scelte dei governi influenzeranno non poco le relazioni che in qualche modo legano le questioni ambientali all’economia e alla qualità della vita. Anche il recente accordo di Parigi sul clima – che fissa il limite del riscaldamento globale al di sotto dei due gradi centigradi entro il 2020, puntando all’obiettivo di 1,5 gradi – potrà avere delle conseguenze sul ciclo economico, promuovendo di fatto nuovi modelli di sviluppo. Per queste ragioni, impatto ambientale ed economico, saranno nel prossimo futuro temi sempre più al centro dell’agenda.