Qatar 2022, Amnesty International: “Stadi costruiti grazie allo sfruttamento del lavoro migrante”
“Lo sfruttamento del lavoro migrante è una macchia sulla coscienza del calcio mondiale. Per giocatori e tifosi, uno stadio dei Mondiali è un luogo da sogno. Per alcuni dei lavoratori che hanno parlato con noi, è come vivere dentro a un incubo”. Lo ha detto il segretario generale di Amnesty International, Salil Shetty, presentando l’ultimo rapporto dell’organizzazione (The Ugly Side of the Beatiful Game: Exploitation of Migrant Workers on a Qatar 2022 World Cup Site) che condanna “la scioccante indifferenza della Federazione internazionale delle associazioni calcistiche (FIFA) nei confronti del trattamento dei migranti, il cui numero – per quanto riguarda solo gli impianti sportivi dei Mondiali del 2022 – è destinato a salire fino a 36.000 nei prossimi due anni”. Secondo il report, lo stadio internazionale Khalifa, dove si svolgerà una delle semifinali dei Mondiali di calcio del 2022 in Qatar, “viene costruito grazie allo sfruttamento dei lavoratori migranti, sottoposti a sistematici abusi che in alcuni casi corrispondono a lavori forzati”.