Nel 2015 investimenti ancora al palo
E’ lenta e tortuosa la strada della ripresa degli investimenti dell’Italia. L’aumento riportato dal nostro Paese nel quarto trimestre del 2015 è ben inferiore, infatti, alla media dell’Eurozona e superiore, tra i principali paesi dell’area, solo alla Francia.
I dati contenuti nell’approfondimento diffuso dall’Istat nella Nota mensile indicano infatti una crescita degli investimenti italiani pari al +0,8%, un dato superiore – come anticipato – a quello francese, +0.7%, ma inferiore a quello tedesco, +1,5%, a quello spagnolo, +1,2%; e a quello dell’area della moneta unica, +1,3%.
Il confronto con gli altri principali Paesi europei appare ancor più sfavorevole se si confronta l’andamento del 2015 con quello del 2011. Collocando su un valore di 100 il livello degli investimenti nel 2011, l’Italia presenta oggi un indice pari a 85 punti, contro gli oltre 100 punti di Germania, Francia, Spagna ed Eurozona.
Osservando nel dettaglio le note storiche relative all’andamento del tasso d’investimento delle famiglie consumatrici, nel quattro trimestre del 2015 si nota un calo di 1,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2007, quando si attestava al 7,9%. Ad oggi (nel quarto trimestre del 2015) il tasso di investimento delle famiglie è pari al 6,2%, registrando un progresso dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e rispetto al secondo, quando il tasso si è mostrato al livello più basso dal 2001.
Una nota positiva si rileva però dalla variazione degli investimenti fissi lordi, tornati a crescere dello 0,5% dopo quattro anni di cali.
Anche per quanto riguarda il tasso di investimento delle società non finanziarie, siamo tornati indietro di molti anni. Nel quarto trimestre il dato si è attestato al 18,3%, stabile sul trimestre precedente e in calo rispetto ai primi due trimestri dell’anno. Nel complesso nel 2015 gli investimenti fissi lordi sono cresciuti dell’1,5% contro il -3,6% dell’anno precedente.