Eurozona: lʼincertezza frena lʼindustria
L’andamento dell’industria si conferma altalenante. Risulta in calo, infatti, la produzione industriale dell’Eurozona a febbraio. In un mese la diminuzione è stata dello 0,8% (dello 0,7%, invece, nell’Ue28). Tuttavia, rispetto ad un anno fa, l’incremento è stato dello 0,8% e il trend sembra interessare le principali economie: Germania, Francia, Italia e Spagna.
Per quanto riguarda la Germania, locomotiva d’Europa, la produzione industriale ha registrato un rallentamento (-0,5%) dopo il dato esaltante del mese precedente (+2,3%). Considerando le difficoltà sul fronte delle vendite all’estero, alla Germania non è andata poi così male in quanto il calo è stato comunque inferiore alle attese. E su base annua mantiene un +1,8%.
In Francia il calo della produzione industriale è stato più consistente, dell’1%, su base mensile. A pesare soprattutto il settore energetico, che sta condizionando non poco l’andamento dell’indicatore. Sull’anno, invece, l’aumento è stato dello 0,6%.
In Italia, si è visto pochi giorni fa con la diffusione dei dati Istat, la produzione industriale è diminuita dello 0,6% rispetto a gennaio, ma +1,2% in termini tendenziali e +2,5% nella media dei primi due mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Analogamente, in Spagna, l’indicatore è sceso dello 0,2% in un mese ed è cresciuto del 2,2% in un anno, ad un ritmo più lento di quello registrato a gennaio (+3,4%).
Come abbiamo più volte osservato la produzione industriale è una misura utile a comprendere meglio lo stato di salute di un’economia. Il Fondo monetario internazionale ha ridotto le stime di crescita di qualche decimale anche per l’Eurozona, ora all’1,5% (all’1,6% per il 2017).
In un tale contesto non deve stupire neppure l’espansione del Pil attesa ad un ritmo moderato, sostenuta soprattutto dalla domanda interna (Eurozone Economic Outlook, Istat). La domanda estera, infatti, è condizionata proprio dal rallentamento dell’economia mondiale e in particolare quella cinese.
La produzione industriale dell’Eurozona, che – ricorda l’Istat – ha acquisito slancio alla fine del 2015, ha in verità accelerato nel primo trimestre di quest’anno (+0,9%), ma il clima di fiducia sembra risentire delle incertezze del momento e pertanto si prevede una crescita moderata nei prossimi mesi: dello 0,3% nel secondo trimestre e dello 0,5% nel terzo.