Italia seconda in Europa per costo della benzina
Nonostante il lungo periodo di crollo dei prezzi del petrolio, quello della benzina (soprattutto in Italia) è diminuito relativamente poco. E nell’Ue non abbiamo il primato per il costo della benzina per un soffio, secondo gli ultimi dati della Commissione europea aggiornati al 1 marzo 2016. Da cosa dipende?
Per capire le variazioni del prezzo dei carburanti è opportuno distinguere le diverse strutture che lo compongono. È la componente fiscale, infatti, a far lievitare il costo conclusivo che attualmente si attesta in Italia a 1,426 euro al litro (dati aggiornati al 18 aprile: il ministero dello Sviluppo economico settimanalmente diffonde la struttura del prezzo medio nazionale dei prodotti petroliferi).
A ben vedere i prezzi industriali della benzina negli ultimi tempi – all’incirca da gennaio 2014, fatta eccezione per alcuni rialzi rilevati di tanto in tanto – avevano registrato un calo non indifferente. La componente fiscale, invece, deve essere scorporata in accise e l’Iva (al 22%). L’accisa è un’imposta che viene applicata su un bene prodotto o consumato, ed è quella che grava maggiormente sul prezzo finale. Così, considerato il costo di 1,426 euro al litro aggiornato al 18 aprile, le componenti sono pari a 0,257 per quanto riguarda l’Iva, 0,728 l’accisa e 0,441, che è il prezzo al netto delle imposte.
L’Italia, dicevamo all’inizio, occupa la seconda posizione nell’Ue per i prezzi della benzina al primo marzo. Prima è l’Olanda. Alle nostre spalle, invece, Danimarca, Portogallo e Malta, con valori che si aggirano tra 1,320 e 1,379 euro al litro (la media europea si attesta a 1,141 euro). In Francia il prezzo al consumo è 1,227, in Germania di 1,226. Per quanto riguarda il gasolio siamo quarti, sopra di noi Regno Unito, Svezia e Malta.
Tuttavia c’è una buona notizia, che fa notare il centro studi Promotor. In Italia il prezzo medio ponderato del primo trimestre 2016 è ancora sensibilmente più basso di quello dello stesso periodo del 2015 (-8% per la benzina; -14,4% per il gasolio), nonostante i recenti rincari osservati.
In questo modo consumatori e imprese hanno visto la spesa complessiva scendere dai 12,9 miliardi del primo trimestre 2015 agli 11,3 miliardi del primo trimestre di quest’anno. E il risparmio degli italiani alla pompa, sottolinea il centro studi Promotor, è di 1,6 miliardi di euro.