Per Apple il primo calo dei ricavi dal 2003
La pubblicazione dell’andamento del primo trimestre del 2016 della Apple ha deluso le aspettative già negative degli analisti, annunciando il primo calo dal 2003, che ha comportato una diminuzione dei ricavi del 13%, scesi così a 50,6 miliardi di dollari. A influenzare maggiormente questo andamento negativo è stata la vendita degli iPhone, scesa del 16,3%, e soprattutto le stime future che prevedono un ulteriore calo nella vendita dello smartphone, che influisce per il 68% al fatturato totale. La crescita esponenziale avviatasi con il lancio del primo iPhone nel 2007 era destinata e prevista a fermarsi, ma non in modo così burrascoso, le cause di questo fenomeno sono imputabili alla crisi delle vendite in Cina, e alla natura stessa dei telefoni, che soggetti a miglioramenti continui non necessitano di essere cambiati così spesso come prima. A tal proposito Tim Cook, amministratore delegato della Apple, prospetta migliore il futuro delle vendite con l’uscita in autunno dell’iPhone7, che dovrebbe indurre un ricambio con i precedenti e un aumento delle vendite grazie alle nuove caratteristiche e al nuovo design. Le stime sui ricavi del terzo trimestre, intorno ai 42 miliardi di dollari, dichiarate dall’azienda stessa, pongono ulteriori dubbi sul futuro della Apple. Infatti a preoccupare maggiormente il mercato non sono solo il calo delle vendite degli smartphone, ma il fatto che questa diminuzione non sia stata compensata dai ricavi sugli altri prodotti. Dai fatturati si evince infatti che la crisi del settore tablet coinvolge anche l’iPad che continua la sua discesa del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; il Mac, nonostante la tendenza del mercato dei pc, è stabile a +4%: un dato positivo, ma non abbastanza per bilanciare da solo il calo degli altri prodotti. L’amministratore delegato ha infine annunciato un ampliamento del piano di distribuzione del capitale degli azionisti nell’ottica di un piano biennale.