Smog: l’inquinamento uccide più delle guerre
Nel 2012 circa 12,6 milioni di morti sono attribuibili al peggioramento delle condizioni ambientali, il 23% del totale dei decessi. A pagare il prezzo maggiore, in termini di vite perse, sono il Sud-est asiatico e il Pacifico occidentale. Lo rivela un rapporto presentato alla seconda Assemblea delle Nazioni Unite sull’ambiente, in corso a Nairobi, sottolineando la necessità di invertire la rotta per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. L’inquinamento e il degrado ambientale sono responsabili di morti premature ben 234 volte in più dei tanti conflitti che flagellano il pianeta. In particolare, l’inquinamento atmosferico uccide 7 milioni di persone l’anno. Perdono la vita per la mancanza di acqua pulita e servizi igienici 842 mila persone; per l’esposizione a sostanze chimiche tossiche come l’amianto 107 mila persone e come il piombo 654 mila nel 2010. Infine, dalla prima conferenza Onu sui cambiamenti climatici nel ’95, 606 mila sono state le vittime di catastrofi naturali e più di 4 miliardi di persone sono rimaste ferite, senza casa e bisognose di una qualche forma di assistenza.