L’export in calo non spaventa le imprese
Nella sua consueta nota mensile, l’ISTAT ha osservato che il rallentamento del commercio mondiale ha condizionato (negativamente) il recente andamento delle esportazioni italiane. Imprese e analisti non si dicono preoccupati. Nel primo trimestre del 2016 le esportazioni italiane sono diminuite dell’1,7% su base trimestrale. Un rallentamento che non sembra preoccupare una porzione delle imprese italiane.
Un’indagine dell’istituto di ricerca Doxa rileva che il 60% delle imprese interpellate durante la rilevazione – l’indagine ha coinvolto 300 aziende con un fatturato compreso tra i 5 e i 20 milioni di euro – ha ammesso di essere pronto ad investire nell’export, rivolgendo un’attenzione particolare al mercato europeo: il 31% del campione considera l’Europa l’area con le migliori prospettive di crescita, seguita dalla Russia e dai Paesi dell’Europa orientale (27%). Le imprese italiane non sono le uniche ad essere ottimiste sul futuro dell’export italiano.
Secondo le previsioni del SACE, tra il 2016 e il 2018 le esportazioni dal nostro Paese verso l’estero aumenteranno del 5% ogni anno. Per quanto importante, anche se confermata, la crescita prevista dal SACE rimane comunque al di sotto dei livelli precedenti al 2007, a testimonianza dell’impatto permanente della crisi finanziaria mondiale sul commercio internazionale. Il SACE osserva che tra il 2000 e il 2007 il commercio mondiale è cresciuto mediamente del 7,3%, in pratica ben 3 punti percentuali in più rispetto al periodo compreso tra il 2011 e il 2018. L’export italiano ha continuato a crescere anche in un momento estremamente difficile come quello appena trascorso.
Qualche settimana fa, l’ISTAT sottolineava che tra il 2011 e il 2013 è aumentato tanto il numero degli esportatori, passati da quasi 189 mila a oltre 191 mila unità, quanto il valore delle esportazioni, che ha raggiunto i 370 miliardi di euro dai 356 miliardi del 2011, grazie soprattutto al contributo delle medie e grandi imprese che hanno trainato l’incremento delle vendite all’estero.