Meno CO2, più posti di lavoro
La Commissione europea chiede ai Paesi membri dell’UE di ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 40% entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990. A trarne beneficio non sarà solo l’ambiente: la riduzione delle emissioni di CO2 avrà un impatto positivo anche sul fronte occupazionale. Mercoledì 20 luglio, Bruxelles ha presentato un pacchetto di misure per accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, fissando i target per ognuno dei Paesi membri dell’UE: ad esempio, l’Italia dovrà ridurre le emissioni di CO2 del 33% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2030.
La riduzione dell’emissioni di CO2 interesserà anche la mobilità – alcune analisi sostengono che, tra il 2020 e il 2030, il 50% della produzione mondiale di CO2 sarà legata ai trasporti di persone e merci –, l’agricoltura, l’edilizia e i rifiuti. A beneficiarne non sarà solo l’ambiente, però: la riduzione delle emissioni di CO2 contribuirà anche alla creazione di nuovi posti di lavoro.
Riqualificare il 3% del patrimonio edilizio italiano ogni anno – come richiesto dall’Unione europea, del resto – garantirebbe una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 16 milioni di tonnellate, generando anche un aumento di 120mila posti di lavoro.
La riduzione delle emissioni di CO2 passa anche attraverso una diminuzione dei rifiuti gettati nelle discariche. Secondo Symbola e Kinexia, ridurre di due terzi i rifiuti avviati in discarica entro il 2020 (dal 38% al 12% del totale), raddoppiare la raccolta differenziata (dal 43% all’82%), tagliare il rifiuto urbano residuo indifferenziato ad un terzo (dal 57% al 18%) e ridurre l’incenerimento (dal 17% al 7%) avrebbe un impatto positivo sull’ambiente, con 19 milioni di tonnellate di CO2 in meno immesse nell’atmosfera, e sul fronte occupazionale.
Complice una crescita consistente nei settori a più alta intensità di lavoro (specie nella raccolta e nella preparazione) nel ciclo di gestione dei rifiuti verrebbero generati circa 22 mila nuovi posti di lavoro (+37%). Nel settore del riutilizzo i nuovi occupati sarebbero 15 mila, mentre lo sviluppo del riciclo determinerebbe un aumento di 12 mila occupati rispetto ad oggi. A trarne beneficio sarebbero anche i cittadini: centrare gli obiettivi posti da Symbola e Kinexia consentirebbe una riduzione di circa il 20% del costo di gestione dei rifiuti urbani.