Lavoro: i salari dei lavoratori dipendenti italiani
L’ultimo bollettino economico della Banca d’Italia contiene un dato positivo: il numero degli occupati dipendenti è tornato ai livelli precedenti alla crisi economica. Via Nazionale osserva che l’aumento dell’occupazione registrato tra aprile e giugno ha interessato tanto la componente autonoma quanto quella alle dipendenze (1,2 e 0,7, rispettivamente), permettendo a quest’ultima, secondo i dati della Rilevazione sulle forze di lavoro, di tornare al livello massimo registrato nel periodo precedente alla crisi economica iniziata nel 2008, durante la quale sono andati perduti migliaia di posti di lavoro (autonomi e dipendenti).
Specie nel nostro Paese: stando ad un’analisi del Centro studi di Unimpresa, elaborata sui dati di via Nazionale, tra il 2008 e il 2015 l’occupazione in Italia è diminuita di 625mila unità. In Italia, chi ha un impiego da lavoratore dipendente guadagna mediamente poco meno di 30mila euro lordi.
Nel Jp salary outlook 2016, JobPricing rileva che in Italia un lavoratore dipendente, nel primo semestre del 2016, ha percepito una RAL – ovvero una retribuzione annua lorda – media di 29.176 euro.
Si tratta di un dato in linea con quanto rilevato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico (OCSE) nel 2015, che colloca l’Italia al nono posto tra i Paesi dell’eurozona, nella stessa posizione dell’anno precedente.
Se si considera la retribuzione netta, le cose prendono una piega diversa: l’elevata incidenza del cuneo fiscale – la somma di tutte le imposte (dirette, indirette o sotto forma di contributi) che, a carico dei dipendenti o dei datori di lavoro, incidono sul costo del lavoro stesso – spinge il salario medio di un lavoratore dipendente italiano in fondo a questa speciale graduatoria.
Mentre, analizzando la distribuzione delle retribuzioni, JobPricing osserva che circa il 68% dei lavoratori dipendenti percepisce meno di 31.000 euro.