La situazione del commercio alimentare
Il calo rilevato dall’ISTAT a febbraio – le vendite al dettaglio sono diminuite sia in valore (-1%) che in volume (-2,4%) su base annua – è imputabile soprattutto alla performance negativa dei beni alimentari, con la contrazione delle vendite che ha riguardato principalmente le piccole superfici. A dimostrazione che la ripresa (definitiva) è ancora lontana per le imprese del commercio alimentare al dettaglio.
L’Osservatorio Congiunturale Fida – l’indagine viene condotta su un campione di imprese del commercio al dettaglio dell’alimentazione (alimentari, pescherie e negozi di frutta e verdura) – rivela che per una quota consistente di imprenditori l’andamento economico della propria impresa è rimasto stazionario nell’ultimo trimestre del 2016 rispetto al precedente (a sostenerlo, nel complesso, è il 56,5% del campione).
Ad esserne convinto, in particolare, è il 64% delle imprese alimentari, il 56,7% di quelle che vendono frutta e verdura – tra queste, la quota di chi sostiene che la situazione sia invece peggiorata è superiore rispetto alle altre (31,1%) – e il 55% delle pescherie.
Molto è dovuto (probabilmente) anche all’andamento dei ricavi che, tenendo conto dei fattori stagionali, sono rimasti stabili nell’ultimo semestre rispetto al precedente per il 49,9% delle imprese (il 37,9% sostiene comunque siano peggiorati). Particolarmente delicata è la situazione per pescherie e fruttivendoli, dove la quota di chi percepisce un peggioramento sul fronte dei ricavi (rispettivamente a 43,6 e 42,4%), è molto più elevata rispetto a quella rilevata tra le alimentari (25,5%).
Sul fronte occupazionale, il discorso prende una piega diversa: nel semestre considerato, l’occupazione complessiva – ovvero il numero degli addetti – rispetto ai sei mesi precedenti è peggiorato per il 47,2% delle imprese (mentre è rimasto invariato per il 50%). Tra i negozi di frutta e verdura, la quota di chi sostiene ci sia stato un peggioramento raggiunge il 53%.
L’Osservatorio Congiunturale Fida sottolinea che tra le imprese del commercio al dettaglio dell’alimentazione rallenta la dinamica occupazionale nella seconda metà del 2016, con un outlook di sostanziale stabilità in vista della prima parte del 2017, in questo caso, la situazione è più preoccupante rispetto al resto delle imprese.