Il tasso di posti vacanti nell’Eurozona e in Italia
Nel primo trimestre del 2017 il tasso di posti vacanti nell’Eurozona si è attestato all’1,9%, crescendo di due decimi sia rispetto al dato dell’ultimo trimestre del 2016 sia rispetto allo stesso trimestre di un anno fa (1,7%). Anche nell’Ue il tasso di posti vacanti si è attestato all’1,9%, ma in questo caso la crescita è stata di un decimo di punto (1,8% sia nel quarto trimestre del 2016 che nel primo dello stesso anno). È quanto emerge dalle ultime rilevazioni dell’Ufficio statistico dell’Unione europea, l’Eurostat.
A far crescere il dato è stato soprattutto il trend nel settore dei servizi, dove il tasso dei posti vacanti si colloca al 2,2%, mentre sia nell’industria in senso stretto che nelle costruzioni si è attestato all’1,5%, mantenendosi quindi al di sotto della media dell’intera economia dell’area. Anche nell’Ue-28 si è rilevato un andamento simile: nei servizi il tasso di posti vacanti si è attestato al 2,2%, mentre nell’industria e nelle costruzioni all’1,6%.
Tra i Paesi dell’area con i tassi più elevati (dove equiparabili, ovviamente, spiega l’Ufficio statistico) spiccano la Repubblica Ceca con il 3,1%, il Belgio con il 2,9%, la Finlandia e la Svezia con il 2,7% e la Germania con il 2,6%.
Ma cosa si intende per posti vacanti? Si tratta di posti di lavoro creati e per i quali il datore di lavoro svolge una ricerca attiva di personale. Il problema è che non tutti i Paesi calcolano il tasso attraverso gli stessi parametri. In Italia, ad esempio, per il calcolo di posti vacanti, spiega l’Eurostat nella nota metodologica, vengono considerate solo le aziende con 10 o più dipendenti, tralasciando quindi, al contrario di gran parte dei Paesi dell’area, le aziende più piccole.
Secondo l’Istat, nel primo trimestre del 2017 il tasso di posti vacanti si è attestato allo 0,8% nelle aziende italiane con almeno dieci dipendenti. Un dato stabile rispetto al quarto trimestre del 2016, ma in crescita dello 0,2% rispetto al primo trimestre di un anno fa. Osservando i settori considerati dall’indagine si può notare come a livello congiunturale sia i servizi che le costruzioni abbiano riportato una lieve crescita (+0,1%) a fonte della variazione nulla del settore dell’industria. A livello tendenziale invece, mentre i servizi registrano un +0,3%, costruzioni e industria si limitano entrambi ad un +0,1%.