La siccità sta mettendo in ginocchio l’agricoltura
L’allarme siccità che sta interessando diverse aree del paese, dal Nord alle Isole preoccupa anche la giunta capitolina. Si legge, infatti, sul sito del Comune di Roma: «A causa del perdurare di condizioni climatiche di siccità, con precipitazioni nettamente inferiori alle medie stagionali, che producono un incremento dei consumi di acqua potabile a fronte di una diminuzione delle risorse idriche disponibili, la sindaca di Roma Virginia Raggi ha firmato un’ordinanza per regolamentare l’uso dell’acqua potabile, proveniente dalla rete idrica comunale gestita da Acea Ato 2. Il provvedimento, in linea con quello già adottato da altre amministrazioni comunali del territorio laziale, fa riferimento all’uso dell’acqua per scopi diversi da quelli domestici e sarà in vigore fino a settembre». In pratica l’ordinanza sarà in vigore sull’intero territorio di Roma Capitale e, mentre restano consentiti i prelievi di acqua potabile per i normali usi domestici e sanitari, viene limitato l’utilizzo delle risorse idriche «per irrigazione di orti e giardini, riempimento di piscine mobili, lavaggio di automobili o altri veicoli, qualunque uso ludico che non sia quello del servizio personale».
Quanto deciso dal Comune di Roma è la conferma di una preoccupazione diffusa per il periodo prolungato di siccità. Già nei mesi scorsi, compresi quelli invernali, le piogge sono cadute in quantità inferiori rispetto alla media stagionale. Si tratta di una condizione che preoccupa soprattutto gli agricoltori. La Coldiretti ha stimato oltre un miliardo di euro in danni per il settore. «Tra la provincia di Parma e quella di Piacenza si coltiva 1/4 del pomodoro da conserva Made in Italy duramente colpito dalla siccità, ma a soffrire è l’intero bacino idrografico del Po dal quale dipende il 35% della produzione agricola nazionale», spiega la Coldiretti. Non solo: «Nei campi coltivati lungo tutta la Penisola con il grande caldo gli agricoltori – continua la Coldiretti – devono ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali al pomodoro, ma anche i vigneti e il fieno per l’alimentazione degli animali». In più l’allarme della Coldiretti si estende alle zone colpite dal sisma, già messe a dura prova dagli eventi, dove dopo mesi di siccità – e con le precipitazioni praticamente assenti nel mese di giugno – manca il fieno necessario all’alimentazione degli animali. Nell’ultimo Consiglio dei ministri, il governo ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio delle province di Parma e Piacenza a causa della siccità.