Industria: prosegue l’espansione dell’attività manifatturiera
A maggio l’indice dell’Istat che misura la produzione industriale del Paese è tornato in territorio positivo sia a livello congiunturale che tendenziale, arrivando a toccare in entrambi i casi il secondo valore più elevato dall’inizio dell’anno. Un contributo fondamentale è stato dato alle attività manifatturiere che, al contrario del settore energetico e di quello estrattivo, continua ad espandersi.
Rispetto ad aprile (quando si registrò un calo dello 0,5%), infatti, la produzione industriale è aumentata dello 0,7%, mentre rispetto allo stesso mese dello scorso anno si rileva una crescita del 2,8% sia per l’indice corretto per gli effetti di calendario (ad aprile si registrò un +0,9%) che per il dato grezzo (-6,6% ad aprile). Bene anche il confronto tra il trimestre marzo-maggio e dicembre 2016-febbraio 2017, rispetto al quale si registra una crescita dello 0,2%. Ancora più marcato l’incremento registrato nell’arco di questi primi cinque mesi rispetto allo stesso periodo di un anno fa: 1,7%.
Osservando i principali raggruppamenti di industrie si nota un aumento congiunturale considerevole della produzione sia di beni strumentali (+2,3%) che di beni di consumo durevoli (+2,7%), mentre quelli di consumo non durevoli (-0,2%), quelli intermedi (-0,4%) e l’energia (-1%) riportano un calo. A livello trimestrale (confrontando quindi questi ultimi tre mesi con i precedenti) la produzione di beni di consumo risulta aumentata dell’1,6% (+3,8% per quelli durevoli e +1,2% per quelli non durevoli), quella di beni strumentali del 2,1%. Variazione nulla per la produzione di beni intermedi e calo del 7,4% per l’energia.
Rispetto ad un anno fa si registra un aumento di tutti i raggruppamenti: per i beni di consumo si rileva infatti un +2,5% (+8,7% per quelli durevoli e +1,6%) per quelli non durevoli), +5,9% per quelli strumentali, +0,4% per quelli intermedi e +1% per l’energia. Il consuntivo sui primi cinque mesi mostra una crescita dell’1,3% per la produzione di beni di consumo (+2,7% per quelli durevoli, +1,2% per quelli non durevoli), un +0,8% per quelli strumentali, un +1,4% per quelli intermedi e un +4,5% per l’energia.
Osservando i settori di attività economica salta subito all’occhio il buon andamento delle attività manifatturiere (+0,9% congiunturale, +0,9% trimestrale, 3,1% annuo e +1,3% per la media del periodo gennaio-maggio sullo stesso periodo dello scorso anno), trend previsto in espansione anche dalle rilevazioni di IHS Markit. L’indice Pmi (che monitora appunto l’attività del settore manifatturiero) è cresciuto a 55,2 punti a giugno, confermando la risalita che ha portato a chiudere il miglior trimestre degli ultimi sei anni. “La produzione è aumentata ad un tasso più rapido sostenuta da una crescita forte e prolungata di nuovi ordini. I dati sui nuovi ordini giunti dall’estero sono stati particolarmente positivi, mostrando il maggiore incremento in oltre due anni”, spiegano infatti gli economisti di Markit.