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L’analisi: luci e ombre sul mercato del lavoro

Disoccupazione in calo, ma più inattivi a giugno. Eppure, nonostante l'aumento rilevato su base mensile, in un anno la stima risulta in calo dello 0,6% (-80 mila)
di Redazione

L’andamento del mercato del lavoro osservato in Italia (disoccupazione in calo) sembra riguardare in verità l’Europa nel complesso, con l’Eurozona che registra il livello più basso dal febbraio 2009 (ora al 9,1%, dati Eurostat) e l’UE28 che si attesta su valori minimi dal dicembre 2008 (al 7,7%).

Il calo interessa diversi paesi, compresi quelli che, soprattutto negli anni della crisi, hanno evidenziato le maggiori difficoltà. La disoccupazione scende in Grecia, mentre la Spagna mette a segno il maggior decremento, passando dal 19,9% dello stesso periodo del 2016 al 17,1 di oggi. Anche in Italia, si diceva, si rilevano progressi. Cresce l’occupazione dipendente, ma ciò è dovuto principalmente dalla componente a termine. Nell’anno, tuttavia, gli occupati risultano in calo in tutte le classi di età, tranne quella degli over50 nonostante il tasso di occupazione registri mese su mese un rallentamento, traducibile in -0,1%.
Dunque la stima degli occupati, da giugno 2016 a giugno 2017, risulta in calo dell’1,9% tra i giovani di 15-24 anni (ma in calo, più netto, sono anche i disoccupati: -9,4%), dell’1,2% tra 25-34enni e tra i 35-49enni, mentre cresce del 4,3% tra quanti hanno 50 anni o più. In compenso diminuisce nelle due fasce di età centrali (25-34 anni e 35-49 anni), nei 12 mesi, la stima degli inattivi, rispettivamente del 2,9 e del 3%. Gli inattivi sono le persone che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero quelle che l’Istat non classifica come occupate o in cerca di occupazione. Da maggio a giugno la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni sale dello 0,1% (+12 mila). La crescita è sintesi di un aumento tra gli uomini (+0,8%) e di una diminuzione tra le donne (-0,3%). Il tasso di inattività maschile aumenta così al 25,2% (+0,2 punti percentuali), mentre quello femminile è in diminuzione al 44,4% (-0,1 punti). Nell’anno, ad ogni modo, migliora la partecipazione con un calo degli inattivi dello 0,6%, vale a dire -80 mila unità.

 

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