Stati Uniti: così accelera l’economia
Negli ultimi mesi l’economia statunitense ha mostrato segnali positivi, nei diversi indicatori, seppure non sempre in linea con le attese. I dati sul mercato del lavoro i più importanti, con il tasso di disoccupazione sceso su valori minimi da 16 anni. L’economia degli Stati Uniti è cresciuta del 2,6% nel secondo trimestre, quando nel periodo precedente il rialzo era stato dell’1,2%. Le previsioni, tuttavia, avevano indicato una crescita del 2,7%. La crescita, nel periodo di riferimento, è stato trainato dalla spesa per consumi (che contribuisce per larga parte alla formazione del Pil), gli investimenti delle imprese e le esportazioni.
Il momento positivo dell’economia statunitense riflette sul mercato del lavoro. Come si diceva all’inizio, il tasso di disoccupazione si attesta a luglio su valori minimi, al 4,3% (dal 4,4%), con un saldo dei nuovi impieghi a +209 mila: un dato in calo da 231 mila di giugno, ma in questo caso sopra le attese. Il settore dei servizi, soprattutto, ha visto crescere l’occupazione e buone performance sono state registrate nel manifatturiero. Inoltre la retribuzione oraria media è aumentata dello 0,3% dopo la crescita dello 0,2% di giugno: il maggior incremento in cinque mesi.
Eppure, proprio il mercato del lavoro, andrebbe analizzato in una duplice prospettiva. Da un lato la partecipazione alla forza lavoro, che intanto è salita dal 62,8% al 62,9%, continua a rimanere vicina al minimo dal 1977, al 62,4%. Dall’altra i numeri, che sintetizzano comunque un trend al rialzo, potrebbero spingere la Fed a intraprendere presto un ulteriore passo verso la normalizzazione della politica monetaria.