Accelera l’economia tedesca
Quanto annunciato dalla Bundesbank – nel 2017 l’economia tedesca dovrebbe registrare una crescita un po’ più forte di quanto previsto nell’ultima proiezione, diffusa a giugno – potrebbe essere un’ulteriore conferma dell’ottimo stato di salute della Germania.
Attraverso la diffusione del bollettino mensile, gli analisti della Bundesbank hanno annunciato di aver alzato le stime sulla crescita attesa del Prodotto interno lordo per il 2017 che, secondo le previsioni, aumenterà del 2% su base annua (a giugno, la banca centrale tedesca aveva previsto una crescita destagionalizzata dell’1,9% per quest’anno).
La stima arriva a poche settimane da un appuntamento fondamentale – il 24 settembre si terranno le elezioni federali per eleggere i membri del Bundestag, il parlamento tedesco – e conferma il dinamismo della Germania, ancora tra le migliori economie europee (in un momento positivo un po’ per tutti: nel secondo trimestre sono cresciuti tutti i Paesi dell’Unione europea).
Le ultime previsioni della Bundesbank per il 2017 fanno il paio con i dati relativi al secondo trimestre. Anche quest’ultimi positivi, ovviamente: tra aprile e giugno il PIL tedesco è aumentato dello 0,6% rispetto al primo trimestre e del 2,5% su base annua.
Poco o niente dovrebbe cambiare nei prossimi mesi: la Germania continuerà a crescere anche nel terzo trimestre. Secondo la Bundesbank, determinante sarà il contributo offerto dalla produzione industriale grazie ad un notevole incremento delle esportazioni.
Quella prevista per il terzo trimestre è una crescita in linea con le ultime performance dell’economia tedesca – secondo l’Eurostat, nel secondo trimestre 2017, il PIL tedesco è aumentato tanto su base trimestrale (+0,6%) quanto su quella annuale (+2,1%) – che rimane la principale economia dell’UE.
Fra i partner europei, nel secondo trimestre solo una manciata di Paesi hanno fatto di meglio della Germania (tra gli altri, l’elenco include la Spagna, i Paesi Bassi, la Polonia…).
I dati dell’Eurostat certificano che l’UE sta vivendo un momento complessivamente positivo, in realtà: a crescere, tra aprile e giugno, è stata sia l’Unione europea (+0,6% su base trimestrale e +2,3% su base annua) che l’Eurozona (+0,6% e +2,2%).