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Lavoro: sono i giovani i più in difficoltà

Negli anni della crisi, e ancora più recentemente, la classe di età 25-34 anni risulta essere quella in maggiore sofferenza
di Redazione

Il mercato del lavoro ha messo in evidenza negli ultimi mesi importanti progressi, riflesso di un momento ora più positivo della nostra economia, nonostante la presenza di alcuni ritardi che permangono e una crescita più contenuta rispetto ai principali partner europei. Ad ogni modo, in attesa di conoscere le ultime stime che l’Istat diffonderà questa settimana, i progressi osservati nel mercato del lavoro (disoccupazione in calo) hanno riguardato più o meno tutte le componenti e classi di età.

Resta tuttavia il problema “giovani”, che sicuramente negli ultimi anni sono coloro che hanno pagato il prezzo più alto della crisi economica. Non a caso allo studio del governo c’è l’introduzione di sgravi contributivi per l’assunzione di giovani fino a 29 anni. I dati restituiscono però una panoramica più ampia: la fascia dei 25-34enni è tra quelle più in sofferenza.
In realtà dalle ultime rilevazioni, quelle relative al mese di giugno 2017, se si escludono gli over 50, anno su anno tutte le classi di età hanno registrato un rallentamento: la stima degli occupati, da giugno 2016 a giugno 2017, è risultata in diminuzione dell’1,9% tra i giovani di 15-24 anni (ma in calo, più netto, sono stati anche i disoccupati: -9,4%), dell’1,2% tra i 25-34enni e tra i 35-49enni, mentre è cresciuta del 4,3% tra quanti hanno 50 anni o più.
Negli anni della crisi, dicevamo, il crollo. Secondo un’indagine dell’Ufficio studi di Confartigianato tra il 2008 e il 2011 gli occupati under 35 sono diminuiti di oltre un milione di unità, con una flessione di intensità doppia rispetto all’andamento osservato nell’Eurozona nel medesimo periodo. Ancora a fine 2016 il saldo tra occupati e disoccupati appariva negativo nella fascia 25-34 anni.
A porre l’accento sul problema è ancora una volta l’Istat, nella recente audizione sul Def alle commissioni Bilancio di Senato e Camera. Stando alle rilevazioni dell’Istituto nazionale di statistica emerge che il 21,2% dei 25-34enni disoccupati nel quarto trimestre del 2015 risultava occupato un anno più tardi, ma il 43,8% era ancora disoccupato e il 35% inattivo.
Ad oggi – dati giugno 2017 – il tasso di disoccupazione tra i 25-34enni si attesta al 17,4%, su valori più alti rispetto alle successive classi di età. Tra i 35-49enni la disoccupazione è all’8,9%, tra gli over 50 al 6,2%.

 

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