Stati Uniti ed Eurozona in crescita, ripresa più solida
Nel secondo trimestre del 2017 sia gli Stati Uniti che l’Eurozona hanno confermato l’espansione dell’attività economica. Nel primo caso la variazione congiunturale del Pil è stata rivista al rialzo dal +0,6% al +0,8%, mentre per l’area della moneta unica si registra un accelerazione al +0,6% dal +0,5% del trimestre precedente.
A fare il punto della situazione del quadro internazionale è l’Istat nella consueta nota mensile. Nel dettaglio, l’Istituto nazionale di statistica spiega che la crescita che ha interessato gli Stati Uniti è stata trainata prevalentemente dalla spesa per consumi delle famiglie e dagli investimenti fissi non residenziali. Bene anche le esportazioni e le scorte, mentre un contributo negativo alla congiuntura trimestrale è stato fornito dagli investimenti residenziali.
Notizie positive giungono anche dal mercato del lavoro: a luglio il tasso di disoccupazione è nuovamente diminuito attestandosi al 4,3%. Il numero dei lavoratori nel settore non agricolo ha infatti registrato un aumento di 209 mila unità, una stima solo leggermente inferiore a quella del mese precedente.
Per quanto riguarda invece l’Eurozona, nel resoconto dell’Istat si legge che “gli indicatori anticipatori e coincidenti del ciclo economico continuano a mostrare un andamento positivo”. A confermare il trend anche l’ultima lettura dell’indice composito della Produzione dell’area che, anche se stabile rispetto a luglio (e rivisto al ribasso di un decimo di punto rispetto alla stima flash), conferma la fase di espansione dell’attività economica dell’Eurozona.
L’indice composito si è infatti attestato a 55,7 punti (55,8 la stima preliminare) confermando i livelli produttivi da record registrati negli ultimi mesi. Come spiega Markit – la società londinese che calcola gli indici – sono Germania (55,8) e Irlanda (58,2) i Paesi che hanno riportato l’accelerazione della produzione più marcata. Per l’Italia la stima flash (il dato definitivo non è ancora stato diffuso) indicava un rallentamento a 55,8 punti, mentre per la Spagna si prevede un indice a 55,3 punti. Al ribasso invece il dato della Francia: 55,2 punti, contro i 55,6 della stima flash.
Irlanda e Spagna sono anche i due Paesi con il più forte ritmo di assunzione, mentre in Francia ed in Italia i ritmi di crescita sono stati più modesti. Tutto sommato, comunque, i posti di lavoro nell’Eurozona sono aumentati per il trentaquattresimo mese consecutivo, mostrando un trend tra i migliori dell’ultimo decennio.