Il fatturato del mercato immobiliare europeo in crescita
Il dato complessivo è positivo – nei cinque principali paesi europei, il fatturato immobiliare è in crescita – quello italiano lo è meno, seppure soltanto leggermente. Uno studio sostiene che è scesa la quota delle famiglie italiane intenzionate ad acquistare un immobile, del resto.
L’European Outlook 2018 curato da Scenari immobiliari prevede che il fatturato dei cinque principali paesi europei (Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito) aumenterà del 6% nel 2017, per poi crescere ancora l’anno successivo (l’incremento previsto raggiunge circa il 9%).
Anche in Italia, il momento peggiore sembra essere passato. Gli analisti di Scenari stimano che il fatturato immobiliare italiano raggiungerà i 118.550 milioni di euro alla fine del 2017 (quello complessivo dei cinque paesi europei analizzati toccherà i 696.550 milioni), in leggera crescita rispetto ai 114.000 dell’anno precedente.
Tuttavia diversi sono i fattori che frenano la ripresa (definitiva) del mercato italiano. Secondo l’Outlook, l’elenco comprende una crescita dell’economia ancora modesta – l’Italia è tornata a crescere, ma lo ha fatto ad un ritmo inferiore rispetto agli altri paesi europei (si vedano i dati Eurostat) –, una pressione fiscale troppo elevata, la disoccupazione – in particolare, quella giovanile è tra le più elevate dell’Unione europea – e le caratteristiche del sistema bancario.
Un insieme di fattori che spiegano (forse) il calo di interesse verso il mattone da parte degli italiani. Secondo una recente indagine Nomisma, la percentuale delle famiglie italiane propense ad acquistare una casa è diminuita dal 12,2% del 2012 all’attuale 8,8%. Complessivamente sono circa 2,2 milioni le famiglie che vorrebbero acquistarne una: 839mila si stanno già muovendo (3,2%) mentre circa 1,4 milioni hanno dichiarato l’intenzione di comprarne una nel breve periodo.
Dunque l’Italia stenta ad uscire definitivamente da una fase negativa che ha coinvolto tutti i Paesi europei – il fatturato europeo è sceso (in termini monetari) del 7,3% –, eccezion fatta per la Germania (l’unica ad aver superato indenne la crisi del mercato immobiliare).