Lo smog fa più danni delle guerre
Non tutti ritengono che l’allarme smog a Torino sia giustificato nei termini presentati nelle ultime ore, per quanto un problema – di fatto – sia stato riscontrato (la concentrazione di Pm10 è cresciuta a 114 microgrammi al metro cubo, cioè oltre il doppio del limite che è fissato a 50, e al Nord sono più di 25 le città che hanno superato la quota consentita). È da mercoledì, infatti, che nel capoluogo piemontese è stato bloccato a oltranza il traffico ai diesel fino all’euro 4, ed è molto probabile che il blocco verrà a breve esteso alle altre categorie di veicoli, compresi quelli più evoluti. C’è una questione, però, che resta fondamentale al netto delle consuete polemiche e degli accordi sul clima che coinvolgono un numero elevato di paesi al mondo (si pensi agli ultimi di Parigi, distinguo statunitensi a parte): di inquinamento si muore e la faccenda non può più essere sottovalutata.
Per l’esattezza l’inquinamento provoca quasi nove milioni di morti l’anno stando ai dati pubblicati da Lancet (numeri relativi al 2015, basati sull’indagine della Commission on Pollution and Health, progetto che ha coinvolto oltre 40 autori). A provocare i maggiori disagi è proprio l’inquinamento atmosferico (dunque smog, particolato nell’aria e inquinamento da uso domestico di combustibili fossili), che causa – da “solo” – sei milioni e mezzo di morti l’anno (per malattie cardiovascolari e respiratorie connesse o derivanti dalla pessima qualità dell’aria). Dopodiché sono l’inquinamento idrico (1,8 milioni di decessi annui dovuti a infezioni gastrointestinali, parassiti, diarrea), le condizioni dell’ambiente di lavoro, laddove si può entrare in contatto con tossine o sostanze chimiche nocive (0,8 milioni di morti l’anno).
La maggior parte dei decessi avviene nel Sud del mondo anche a causa dell’industrializzazione, rapida e spesso noncurante dell’impatto ambientale. In India, per rendere l’idea, si contano 2,5 milioni di morti in un anno; in Cina 1,8 milioni. Lo sviluppo industriale, infatti, causando inquinamento atmosferico, chimico e del suolo oggi fa più vittime di quante se ne siano registrate in passato: dalle 4,3 milioni del 1990 si arriva alle 5,5 milioni del 2015. In altre parole, l’inquinamento provoca decessi in una quantità che è 15 volte superiore a quella delle guerre o delle altre forme di violenza.