I risultati delle elezioni per il Parlamento catalano
Probabilmente il premier spagnolo, Mariano Rajoy, sperava in altro. I risultati delle elezioni in Catalogna – ieri erano chiamate alle urne oltre 5 milioni di persone per rinnovare i membri del Parlamento catalano – sono tutt’altro che soddisfacenti per Madrid. “La formula di Rajoy è fallita, non ci siamo fatti intimorire, abbiamo votato per l’indipendenza”, ha commentato il deposto presidente catalano, Carles Puigdemont.
Il fronte degli indipendentisti – termine che indica uno schieramento piuttosto variegato, in quanto include forze di centrodestra, sinistra e estrema sinistra – è riuscito ad ottenere il 47,49% delle preferenze, conquistando 70 seggi sui 135 disponibili. Ovvero due seggi in più rispetto a quelli per controllare il Parlamento. Paradossalmente il partito degli unionisti, Ciutadans, è quello che ha ricevuto il maggior numero di voti (25,37%) e automaticamente di seggi (37).
La formazione politica di Rajoy, il Partito popolare, ha ottenuto la metà dei consensi che aveva conquistato nelle elezioni del 2015: è passato da 350mila voti del 2015, pari a 11 seggi, a 185mila voti di ieri, pari a 3 seggi.
Dopo aver sciolto il Parlamento catalano e indetto nuove elezioni, Rajoy sperava sicuramente in altro e adesso si trova nuovamente a gestire una situazione tutt’altro che facile. Il futuro è incerto: i leader dei partiti indipendentisti catalani sono agli arresti o in esilio, come nel caso del deposto presidente catalano, Carles Puigdemont, che si trova a Bruxelles, in Belgio, e non intende tornare in Spagna, dove è accusato di sedizione e ribellione, reati che prevedono fino a 30 anni di reclusione. Il leader indipendentista si è detto comunque “disponibile” ad incontrare il premier spagnolo “a Bruxelles o altrove”. Non è comunque chiara quale potrebbe essere la composizione del nuovo governo né tantomeno chi sarà il suo presidente.