Confcommercio: diminuiscono i rifiuti, ma la Tari è sempre più salata
Gli ultimi dati del portale Confcommercio relativi all’anno 2017, registrano incrementi generalizzati della Tari sulla totalità dei capoluoghi e degli oltre 2.000 Comuni censiti (con una copertura della popolazione superiore al 60%). Un trend che porta a stimare l’ammontare complessivo della Tari per il 2017 a 9,3 miliardi di euro. Negli ultimi sette anni, la tassa sui rifiuti è cresciuta del 72%, corrispondente ad un incremento complessivo di 3,9 miliardi di euro. Una spesa crescente nonostante la percentuale di raccolta differenziata sia aumentata negli ultimi sette anni di oltre il 20% e che il costo di gestione dei rifiuti differenziati (15,12 centesimi di euro al kg) continua ad essere circa un terzo rispetto a quello degli indifferenziati (40,79 centesimi di euro al kg).
Si ricorda, al riguardo, che nel costo di gestione dei rifiuti è compreso anche il costo di raccolta, quello per il trasporto e per lo smaltimento. Il dato del costo differenziato/indifferenziato (rimasto sostanzialmente invariato in rapporto % negli anni) letto congiuntamente al trend crescente di raccolta differenziata, avrebbe dovuto presupporre una contrazione significativa della spesa complessiva che, però, non si è verificata. Una tassazione crescente doppiamente ingiustificata se si considerano i dati riguardo alla produzione totale di rifiuti che, in controtendenza, nel periodo considerato ha subito un rallentamento. Le imprese, infatti, continuano a pagare di più nonostante la produzione dei rifiuti sia decresciuta (da 32,4 mln di tonnellate del 2010 a 30,1 mln nel 2016).
(fonte: Confcommercio – clicca qui per sfogliare l’analisi completa)