Lettera aperta alla Banca mondiale
Il mese scorso, i banchieri centrali e i politici di tutto il mondo hanno ricordato la crisi finanziaria globale e le lezioni apprese durante la sua scia. Il consenso è il seguente: abbiamo fatto molto per riformare le banche e proteggere i contribuenti dalla loro aggressiva assunzione di rischi, ma non abbiamo fatto abbastanza sul “sistema bancario ombra” (ndt. Shadow Banking). A questo punto, il consenso si frammenta. Le banche centrali sostengono di aver bisogno di più potere per affrontare i rischi sistemici derivanti dalle ombre, mentre i politici si preoccupano dei pericoli morali coinvolti nei futuri salvataggi di banche ombra come Lehman.
Siamo tutti più preoccupati che queste stesse autorità abbiano attivamente promosso il sistema bancario ombra nel Sud del mondo. Sotto eticehtte come “Da miliardi a trilioni” e il nuovo programma “Maximizing Finance for Development (MFD)” della Banca mondiale, la nuova strategia per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile è utilizzare il sistema bancario ombra per creare opportunità “investibili” in infrastrutture, acqua, sanità o istruzione e attrarre così i trilioni di investimenti istituzionali globali.
Introdurre lo Shadow banking nello sviluppo non solo promuove la privatizzazione dei servizi pubblici, ma può introdurre un’austerità permanente sulla falsariga di “privatizzare i guadagni, socializzare le perdite”. Più fondamentalmente, cerca di riprogettare i sistemi finanziari dei paesi poveri attorno ai mercati dei capitali che possono attrarre investitori globali. Questa deliberata reingegnerizzazione dei sistemi finanziari minaccia il progresso degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (ndt., Sustainable Development Goals). Chiediamo ai governi e alle istituzioni internazionali riuniti a Bali per il WB / FMI, alle riunioni del G20 e al Forum delle infrastrutture globali di fare un passo indietro, e valutare attentamente l’impatto sullo sviluppo dell’agenda MFD.
L’agenda MFD sarà testata sulle infrastrutture, con piani definiti nella “Roadmap to Infrastructure as an Asset Class” (ndt., Tabella di marcia verso l’infrastruttura come classe di assets), durante la presidenza Argentina del G20. Questi piani promuovono il sistema bancario ombra in due modi.
In primo luogo, la Banca Mondiale prevede di utilizzare la cartolarizzazione per mobilitare la finanza privata. La Banca Mondiale accorperebbe i prestiti per le infrastrutture, siano i propri o attraverso i portafogli delle banche multilaterali di sviluppo, emettendo tranche senior e junior da vendere agli investitori istituzionali con diverse propensioni al rischio. La cartolarizzazione, come abbiamo appreso dal collasso di Lehman, è un mercato ombra facilmente incline a incentivi errati, leva aggressiva, promozione aggressiva di prestiti sottostanti a clienti che non possono permetterseli. Genera interconnessione sistemica e fragilità. Tuttavia nessuno di questi problemi è stato affrontato nei piani della MFD. Invece, la MFD, attraverso il cosiddetto approccio “Cascade” (ndt., Cascata), chiede ai paesi poveri di utilizzare scarse risorse fiscali e/o aiuti ufficiali per progetti bancabili “depurabili”, fornendo ad esempio garanzie/sussidi per il rischio della domanda o il rischio politico. Dal momento che la Banca Mondiale manterrà una quota della tranche junior, i paesi poveri potrebbero facilmente essere sottoposti a pressioni per mantenere i pagamenti o le garanzie anti-rischio, anche se ciò significa tagliare le spese sociali essenziali.
In secondo luogo, l’agenda della MFD non si limita a esprimere una preferenza ideologica per la fornitura privata di beni pubblici. Vuole anche cambiare i sistemi finanziari dei paesi poveri intorno ai mercati liquidi dei capitali che possono attrarre investitori istituzionali globali. Ma la ricetta della Banca Mondiale per la liquidità ingegneristica nel mercato locale dei titoli richiede la promozione degli stessi mercati ombra (i mercati dei “pronti contro termine” e dei derivati) che hanno trasformato il tracollo di Lehman in una crisi finanziaria globale. È anche una ricetta per ridurre l’autonomia politica. Come riconosce il FMI, incoraggiare i paesi poveri ad aderire all’offerta globale di titoli li espone ai ritmi del ciclo finanziario globale su cui hanno poco controllo, come dimostrato dai recenti eventi in Argentina.
Chiediamo al Gruppo della Banca Mondiale di riconoscere che la preferenza per il settore privato non dovrebbe essere automatica, ma piuttosto scelta solo quando può rivelarsi palesemente utile per il bene pubblico. Quando soddisfa questo test, chiediamo al Banca Mondiale di sviluppare un quadro analitico che definisca chiaramente i costi del de-risking e dei sussidi integrati nell’agenda della MFD in un modo che consenta un’ampia gamma di parti interessate, comprese le organizzazioni della società civile e altri attori di interesse pubblico, di monitorare da vicino sia i risultati che i costi per la fiscalita’ generale al fine di garantire trasparenza e responsabilità.
Qualora le Banche Multilaterali di Sviluppo adottassero le proposte di cartolarizzazione dei prestiti connessi allo sviluppo, dovrebbero innanzitutto sviluppare un quadro credibile che protegga gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dalle fragilità sistemiche del sistema bancario ombra. Ma questo non sarà abbastanza. Al fine di garantire che non riduca gli spazi di sviluppo e di avanzamento dello sviluppo sostenibile, l’agenda della MFD dovrebbe essere adottata solo in combinazione con a) un quadro ben progettato per la selezione dei progetti che sia allineato con gli obiettivi globali di sviluppo sostenibile e l’Accordo di Parigi, b) un quadro attento per la gestione di flussi di portafoglio volatili nei mercati mobiliari locali e c) una rete di sicurezza globale resiliente.
Fonte ed elenco dei firmatari, lettera pubblicata il 10 ottobre 2018: https://criticalfinance.org/2018/10/10/the-world-banks-new-maximizing-finance-for-development-agenda-brings-shadow-banking-into-international-development-open-letter/