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L’emergenza sanitaria nel mondo, dagli Usa al Regno Unito

Più o meno ovunque restrizioni previste anche nel mese di aprile. Lo “strano caso” della Svezia

di Redazione

Secondo l’Agenzia France Press ad oggi sono almeno 3,38 miliardi le persone costrette a rimanere a casa per le restrizioni imposte a causa dell’emergenza coronavirus, circa il 43% di tutta la popolazione mondiale. Solo  una settimana fa, sempre secondo le stime  dell’AFP ad essere confinati a casa erano poco più di un miliardo di persone, questo aumento esponenziale si è verificato sia per l’aumento dei paesi contagiati che per l’inasprimento delle misure restrittive in molti Stati. Di seguito una panoramica delle decisioni prese nei diversi paesi.

STATI UNITI
Gli Stati Uniti sono ormai primi per numero di contagiati: il numero degli accertati è più di 140 mila, il che significa che sono più che quadruplicati rispetto ai 34 mila della scorsa settimana. Proprio per questo il presidente Trump ha prolungato fino al 30 aprile – un mese in più del previsto – le linee guida di distanziamento sociale e blocco dei voli da e per l’Europa imposte a livello federale. Le misure più restrittive dipendono dai singoli Stati: in 37 è stata disposta la chiusura di scuole, ristoranti e bar, in altri sono stati vietati eventi con più di 50 persone. New York è lo stato che è colpito maggiormente, con quasi 60 mila casi di contagio, non sarà sottoposto a quarantena, ma per evitare la diffusione del virus saranno emanati “travel advisory” per dissuadere i viaggi e gli spostamenti. In generale negli Stati Uniti il picco del virus si aspetta per Pasqua e secondo le parole del presidente le restrizioni sono necessarie perché sarebbe a rischio la vita di 2,2 milioni di americani.

REGNO UNITO
Dopo aver constatato che le sole raccomandazioni non bastano per contenere la diffusione del virus e scoraggiare i cittadini britannici ad uscire, il premier Boris Johnson ha annunciato un lockdown all’italiana, ovvero una chiusura totale. Dalla scorsa settimana – contrariamente alla strategia iniziale di Downing Street – è stata imposta la chiusura di tutti gli esercizi commerciali non essenziali e restare a casa diventa un obbligo, è consentito uscire solo per per fare acquisti essenziali e per fare attività fisica una volta al giorno e rigorosamente da soli, chiusi anche i luoghi di culto e molti parchi.

GERMANIA
In Germania le misure di isolamento già imposte verranno prolungate senza ipotesi di allentamento almeno fino al 20 aprile. Intanto l’ultimo aggiornamento riporta 60 mila persone contagiate dal coronavirus.

SPAGNA
Nel paese iberico i contagi e le morti continuano ad aumentare. Tanto che la Spagna, che conta più di 85 mila casi, ha superato anche la Cina per numero di positivi al coronavirus. Il premier spagnolo ha quindi annunciato la chiusura di tutte le attività non essenziali fino al 9 aprile.

SVEZIA
In direzione opposta invece la Svezia, che pur avendo registrato fin qui quattromila casi positivi e 100 morti e vedendo l’andamento del virus negli altri paesi, sono ancora aperti bar, ristoranti e scuole.

 

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