I contagi tra gli operatori sanitari, un’emergenza nell’emergenza
In Italia si registrano nel complesso più di 12 mila decessi, ma tra questi figurano anche medici. Sarebbero invece quattromila gli infermieri contagiati
di Redazione
Il bollettino giornaliero aggiornato a martedì 31 marzo riporta che in Italia il numero dei casi totali è arrivato a 105.792 con 77.635 contagiati e 12.428 morti. Tra questi ultimi 66 erano medici, come riporta la Federazione nazionale degli ordini dei medici.
Più in generale, secondo l’aggiornamento sempre al 31 marzo dell’Istituto Superiore di Sanità sono 9.512 – aumentati di tremila unità in cinque giorni – gli operatori sanitari positivi al coronavirus. Probabilmente, però, il numero – come del resto si ritiene il totale dei contagiati in Italia – è sottostimato perché medici, infermieri, tecnici di radiologia e tutti gli operatori sanitari, nonostante siano in prima linea, non sono sottoposti a controlli e a tamponi, neanche in caso di contatto con pazienti risultati affetti dal virus. Non è raro, inoltre, che a tutti questi lavoratori non siano forniti strumenti di protezione adeguati o numericamente sufficienti. Secondo la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche sarebbero quattromila gli infermieri positivi al coronavirus, il numero più alto tra tutti gli operatori sanitari.
Nello specifico, un report dell’ISS su dati aggiornati al 26 marzo, descrive la situazione di tutti gli operatori sanitari, mettendo in luce che l’età media dei contagiati è molto più bassa rispetto a quello della popolazione generale, 49 anni rispetto a 62 e il 35% è di sesso maschile. Emerge quindi l’elevato tasso di trasmissione tra gli operatori sanitari, anche se il tasso di letalità risulta sensibilmente più basso rispetto al resto della popolazione.
Nonostante i rischi, sono quasi ottomila i medici e oltre novemila gli infermieri che hanno aderito alla campagna della protezione civile per costituire una task force a fronte rispettivamente dei 300 e 500 posti della richiesta.
Incrociando i dati dell’ISS sugli operatori positivi e quelli del ministero, emerge che in percentuale i medici sono circa il 9% dei contagiati, con picchi in Sardegna anche del 50%, stando a quanto riferiscono i giornali locali. Il dato nazionale risulta ancora più preoccupante se confrontato con quello cinese, dove secondo quanto reso noto dalla Commissione sanitaria di Pechino, a metà febbraio gli operatori sanitari positivi al virus erano poco più di 1.700, circa il 3,8% di tutti i contagiati.
Nel resto dell’Europa la situazione non è migliore che in Italia: in Spagna risultano contagiati circa 12.300 operatori sanitari, in Gran Bretagna secondo il professor Andrew Goddard, direttore del Royal College of Physicians, circa il 25% dei medici del sistema sanitario è assente da lavoro perché in isolamento in quanto positivo al coronavirus o perché lo è un membro della famiglia.