I genitori al lavoro e i bambini senza scuola
L’inizio della fase 2 e la ripresa delle attività lavorative mentre le scuole restano chiuse, potrà causare non pochi problemi organizzativi in quelle famiglie, il 53%, in cui entrambi i genitori dovranno fare ritorno al lavoro
di Redazione
Il 4 maggio, probabile inizio della fase 2, si prevede che riapriranno alcuni settori produttivi: è una buona notizia per l’economia, tuttavia di difficile gestione per molte famiglie in cui i genitori che torneranno al lavoro non sapranno dove e con chi lasciare i figli. In Danimarca le scuole sono state riaperte proprio per permettere ai genitori di tornare a lavorare. È vero che aprire le scuole per un mese potrebbe non essere una decisione conveniente, ma in Italia l’anno scolastico finirà in modalità smart e questo sarà un problema per molti genitori che non potranno contare sulle scuole né sul sostegno dei nonni, in quanto tra i soggetti più a rischio contagio.
Secondo un’indagine commissionata da Yoopies, piattaforma online internazionale di incontro tra domanda e offerta di assistenza all’infanzia e servizi alla famiglia (come baby sitter, tate ed educatori), dopo il 4 maggio il 53% delle famiglie ha entrambi i genitori che dovranno tornare al lavoro, mentre il 47% in cui uno dei due rimarrà a casa lavorando in smart working o senza lavorare. Durante il lockdown sono l’87% le famiglie in cui almeno uno dei due genitori è potuto rimanere a casa. Per coloro che dovranno tornare a lavoro le soluzioni per la gestione dei figli si prospettano essere il ricorso ad una babysitter, di cui è già sicuro il 50% delle famiglie, affidarsi all’aiuto di amici e parenti, cosa che farà il 30% delle famiglie, mentre il restante 20% non sa ancora come fare, tanto che ipotizza di chiedere un’ulteriore sospensione dal lavoro.
Certo, la babysitter risulta comunque essere la soluzione migliore per il 67% dei genitori che intendono riprendere a lavorare. Per questo motivo quasi la metà delle famiglie intervistate ha già chiesto, o lo richiederà a breve, il bonus babysitter anche se meno di una su dieci lo ritiene soddisfacente per coprire l’esigenza. Infatti, secondo Yoopies, il “bonus non copre nemmeno un quarto delle spese da sostenere per due bambini tenuti otto ore da una baby sitter per cinque giorni alla settimana per i prossimi cinque mesi”.
Per venire incontro e aiutare i genitori, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ad esempio, ha ipotizzato di valutare la riapertura a luglio degli asili e delle scuole materne come centri estivi, mentre a Milano il sindaco Beppe Sala pensa ad una sorta di summer school.