Il Cdm ha approvato il DEF 2020. Pil previsto in calo dell’8%
Il Consiglio dei Ministri, riunito questa mattina, ha approvato il Documento di Economia e Finanza 2020. Nella bozza del Documento, circolata prima della riunione, si legge che «se non si fosse materializzato il cigno nero della crisi epidemica, l’economia italiana avrebbe potuto registrare un ritmo di crescita in graduale miglioramento nell’anno in corso. Tale ripresa avrebbe condotto a una modesta espansione nel primo trimestre dell’anno, rendendo raggiungibile la previsione di crescita annua dello 0,6% formulata nella Nadef di settembre 2019».
Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro a margine della riunione ha fatto sapere che il Cdm ha anche approvato «uno scostamento di bilancio pari a 55 miliardi di euro con lo sforamento del deficit al 10,4% del PIl». Si tratta, ha aggiunto Fraccaro, di «una delle più grandi manovre di sempre, necessaria per realizzare la cura shock che serve ad affrontare questa fase di difficoltà che il Paese sta attraversando».
Per l’anno in corso, l’esecutivo prevede una contrazione del PIL dell’8%, per poi risalire nel corso del prossimo anno al +4,7%. Il debito è previsto in crescita al 155,7% del Pil quest’anno, per poi attestarsi al 152,7% al termine del 2021. Il ricorso su larga scala alla cassa integrazione dovrebbe far scendere i redditi dei lavoratori dipendenti del 5,7%. Per i consumi è invece previsto un crollo di 7,2 punti percentuali, mentre per gli investimenti fissi lordi ci si aspetta un -12,3%. Peggio per il commercio con l’estero, con le esportazioni stimate in calo del 14,4%. Riflessi anche sul mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione potrebbe risalire all11,6%, mentre l’occupazione è prevista diminuire del 2%.